Richiesta dell’on. Marco Romano (PPD): Il Consiglio federale è incaricato di prendere tutte le misure necessarie affinché il Corpo Guardie di Confine (CGCF), nell’ambito dell’attività legata ai flussi migratori, possa concentrarsi sul lavoro centrale di controllo della frontiera e di registrazione dei migranti, senza doversi occupare di attività collaterali connesse alla logistica e alla gestione della situazione straordinaria. Nello specifico è fuori luogo che le Guardie di Confine si occupino di trasporti di migranti, di sorveglianza di infrastrutture e di altre attività non direttamente connesse al mandato conferito dal quadro legislativo. Per queste attività di carattere logistico sono necessarie risorse straordinarie senza fare capo all’effettivo del CGCF.
Argomentazione: La pressione alla frontiera, soprattutto a sud, è elevata da molti mesi. Il personale del Corpo Guardie di Confine è fortemente impegnato al fronte nel controllo della frontiera e nella registrazione dei migranti. Per garantire la migliore operatività possibile e la necessaria densità di controllo sono stati ripetutamente inviati rinforzi da altre regioni. A medio termine la situazione non muterà e il personale in servizio non è sempre sufficiente per controllare ad esempio tutti i treni in entrata da Chiasso.
Il CGCF si occupa sempre più anche di attività non strettamente legate al mandato attribuito, ad esempio la sorveglianza di infrastrutture di accoglienza e il trasporto di migranti. Queste attività di carattere prevalentemente logistico impegnano parecchio personale che viene sottratto alle attività correnti di sorveglianza e registrazione. Nel contesto di ristrettezza di personale vi è un’inefficiente dispersione di risorse che diminuisce la capacità operativa alla frontiera (Legge doganale, controllo della frontiera e criminalità transfrontaliera). Tramite mandati a terzi o l’impiego di altro personale, in caso di necessità anche di personale specialistico dell’esercito, occorre gestire la situazione affinché le Guardie di Confine possano essere impiegate al meglio nell’attività di controllo della frontiera e di registrazione dei migranti. Ogni singola Guardia rappresenta un elemento importante considerata la pressione perdurante. Di conseguenza è necessario prendere tutte le misure possibili, in collaborazione con i Cantoni, per liberare le Guardie di confine da tutte le attività collaterali legate alla gestione dei migranti.
La problematica si sta acuendo. A furia di occuparsi di trasporti e di sorveglianza (es. centro di Rancate) le risorse attive nel controllo calano. Oggi si controllano solo 2/3 dei treni, “semplicemente” perché mancano le squadre necessarie a svolgere il lavoro.