Certi temi in votazione sono a volte molto importanti e proprio perché tali sono pure controversi. Abbiamo dovuto aspettare una ragazzina, magari anche pilotata, per denunciare e sollevare rivoluzioni ideologiche su come il mondo stia scivolando verso la sua rovina. Non vi è più tempo da aspettare e si dovrà cambiare strutturalmente il sistema di approcciarsi all’economia, che sia a salvaguardia del nostro ambiente stesso. Leggiamo sul fogliettino informativo inviato ai fuochi come giustifica il Governo e parlamento (tra cui parlamentari anche ticinesi) con un ricatto morale indegno di una democrazia. Governo e parlamento sono contrari a non finanziare quelle ditte che agiscono a favore dell’uomo e dell’ambiente, come sono contrari a vietare di finanziare le ditte che fanno soldi grazie a materiale bellico.
Il tutto è scaturito da una votazione parlamentare, da accettare ma che lascia sigotiti come i rappresentanti del popolo favoriscono ditte non sensibili all’ambiente e all’uomo come tale, anziché impegnarsi per un cambio globale di direzione da indicare a chi vuole fare affari. Il NO motivato da Governo asserisce che se dovessero passare queste due iniziative, si vedrebbe costretto a diminuire i rendimenti AVS/AI e delle casse pensioni e indebolirebbe l’industria Svizzera e le PMI. Una motivazione strumentale non vera che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come il Governo e i parlamentari stiano nei consessi a difendere le loro varie lobby anziché il bene della popolazione.
Due bei SI a queste iniziative per far capire che la popolazione vuole salvaguardare l’ambiente e di fare affari “sporchi” non ne vuole più sapere.
ETC/rb
Faido, 5 novembre 2020