È il significato della libertà l’argomento forte dell’ultimo numero di Libero pensiero, l’organo dell’Associazione svizzera dei liberi pensatori-sezione Ticino che viene distribuito in questi giorni. Alla nozione generale di libertà fa riferimento l’editoriale di Giovanni Barella, mentre libertà intesa come momento di autonomia strettamente connessa con l’esistenza e non come libertà da qualcosa (i dogmi, la legge, ecc.) è evidenziato da Lina Bertola nel suo contributo che accompagna varie riflessioni: da quelle di Giovanni Ruggia attorno alla pratica della prostituzione, fenomeno del quale propone una lettura in controtendenza rispetto ai moralismi imperanti (vecchi e nuovi), alle questioni legate al suicidio assistito ed all’eutanasia, prendendo spunto sia da un recente libro del professor Giorgio Noseda dedicato alle cure palliative, sia al dibattuto tema della procreazione assistita del quale si sono occupate recentemente le Camere federali. Di questi ultimi due aspetti si occupa Edy Bernasconi.
Con questo numero inizia la sua collaborazione fissa al periodico il filosofo ed ex-gesuita Gabor Laczko che inaugura la nuova rubrica “Il sudario sbiadito”.
Guido Bernasconi propone due articoli: uno dedicato al militarismo in coincidenza con i cento anni della Prima guerra mondiale e un secondo che parla dello sfruttamento della prostituzione minorile.
Sempre Giovanni Ruggia offre un’analisi critica sulla religione islamica e sul presunto confronto fra civiltà che ne deriverebbe. Non poteva mancare il commento critico dei Liberi pensatori sulle recenti proposte del DECS sul progetto della nuova materia di storia delle religioni nella scuola media. Altri momenti abituali della rivista sono quelli dedicati alle recensioni cinematografiche di Laura Balogh Mambretti e le curiosità anticlericali a cura di Grillotalpa.