Siamo stati abituati a frequentare piazze, socializzare a feste, andare al ristorante, in fondo a socializzare con persone e amici. Se facciamo un’analisi troviamo che molti ristoranti sono a conduzione famigliare, di tradizione e dove tutto sa di famiglia e di sacrificio. Di regola tutti i beni della famiglia sono impiegati per andare avanti in questa attività, pagando pure gli stipendi ad alcuni collaboratori, che a loro volta hanno famiglie. Le autorità hanno chiesto a questi imprenditori di adeguarsi alla nuova situazione, obbligandoli ad investire parecchi soldi per evitare i contagi da Covid19.
Ai tempi e sempre chi aveva l’influenza entrava nei ristoranti e non era guardato in cagnesco se starnutiva. Oggi se fai un colpo di tosse di guardano come un appestato.
Ebbene questi ristoratori hanno investito parecchi soldi in prodotti disinfestanti, in tavoli e separazioni, diminuendo la capacità reddituale grazie al distanziamento. L’estate è passata e servita per cercare di tamponare le perdite del primo Look Down. Ora si torna al punto di prima, con nuove limitazioni, fregandosene degli investimenti di questi esercenti, con il risultato certo di mandarli a gambe all’aria. I colpevoli sono identificabili nelle autorità politiche, in quelle sanitarie e in quella miriade di medici, politici con giornalisti accondiscendenti che senza alcun spirito di responsabilità, con i loro interventi ingiustificati, incutono terrore e ansia nella gente.
Ma diciamola tutta: il posto più sicuro dove stare, oltre che chiuso a casa propria senza alcun contatto è al ristorante. Entro con la mascherina, mi disinfetto le mani, mi siedo al massimo con altre 3 persone, che di regola conosco, dunque responsabili, devo lasciare il nome e cognome con il telefono, consumo, rido e scherzo con i soci, pago la consumazione e aiuto l’economia a stare in piedi. Che poi il contact trancing sia un bluff, lo è perché le autorità non sono in grado di gestire i dati, che poi le autorità permettano feste private in casa con anche 10 sconosciuti senza nessun limite è a dir poco pazzesco. Siamo nell’isteria totale di autorità e medici che, salvo eccezioni, assumono un ruolo a loro non richiesto: attori e show man che distribuiscono perle di terrore con un unico risultato: insinuare la paura alla popolazione che addirittura ha paura di telefonare perché dall’altra parte del filo magari vi è un asintomatico che ti attacca il virus. Siamo al delirio. Il risultato è che non si esce più, non si spende più e che nei locali dove la sicurezza sanitaria è garantita non entra più nessuno.
Allora ci si trova al parco in gruppi numerosi, senza disinfettarsi le mani e senza mascherine, aumentando i contagi in maniera esponenziale, creando danni enormi alla socialità. Ma questo clima di terrore creato da politici, medici e altri che non hanno problemi di stipendio e redditi, porta a far fallire i ristoranti con i loro gerenti che magari, in tempi non lontani e durante la crisi economica anni 2010, hanno pure ipotecato la loro casa primaria per potere lavorare e vivere, non per vivere da ricconi, ma per cercare di vivere con dignità, garantendo stipendi decorosi ai loro collaboratori.
Ci domandiamo a che serve instaurare questo clima di terrore e paura. Perché se tutto questo non fa parte di un piano diabolico, ci sentiamo di affermare che tutti questi signori sono degli incoscienti e pericolosi personaggi. Che il virus Covid19 esiste ci sembra assodato, come ci sembra assodato che per altri virus si muore in percentuali ancora maggiori, ma non capiamo veramente perché accanirsi contro una categoria, grazie alla quale possiamo socializzare e che dietro alla semplice consumazione di un caffè, o di un pasto ci stà una filiera di imprenditori, artigiani, contadini e tanto altro che tutti subiranno conseguentemente la chiusura. Vogliono mandarci tutti a gambe in su, si accomodino pure ma poi non si scandalizzino se la violenza si insinuerà nelle nostre vite, se i soprusi avranno la meglio e via dicendo. Ci stanno indirizzando verso una guerra tra poveri, dove noi popolo ci annienteremo a favore di chi… non è dato da sapere o forse lo sappiamo ma non lo diciamo. Ma loro, con la popolazione allo stremo, cosa faranno. Chi comprerà ancora i loro prodotti e servizi se siamo tutti falliti e senza soldi. Forse qualche riflessione va fatta e se una categoria va proprio cautelata è quella della gastronomia e alberghiera, perché dietro di loro vi è… la vita!
Siamo stufi, sento di esprimere il pensiero di molti, di essere presi come zoticoni e portati alla povertà da gente che non ha mai investito un franco di loro e che si aumentano lo stipendio con i soldi delle tasse incassate (soldi nostri) e che preferiscono aprire i postriboli anziché cautelare l’economia di paese che è la linfa della vita sociale ed economica dei paesi stessi. Ma ognuno la vede a modo suo, ma cerchiamo di zittire tutti quei saccenti laureati medici e politici che ne sanno una più del diavolo e ci mandano tutti a pattume (volevo usare un altro termine ma sarebbe stato irriverente per loro). Vorremo un unico referente, libero ed indipendente, che ci dica cosa fare e che si assumi la responsabilità delle parole dette assieme a chi deve pianificare la nostra vita garantendone benessere e… dignità.
(ETC/rb)