La storia del ristorante Giudice, pregevole locale incastonato nella collina torinese, ha inizio nel lontano 1944. Fu allora infatti che la famiglia Giudice divenne proprietaria del vecchio Parador. Da quel periodo, in cui gli echi del conflitto bellico erano ancora presenti ai giorni nostri, non solo è trascorso molto tempo ma tante sono le cose e le situazioni che sono cambiate e si sono trasformate.
Io, a dire il vero, da Giudice era un po’ di tempo che non ci tornavo e l’invito dell’amico collega Alessandro Felis, per una serata all’insegna della buona tavola nel celebre locale torinese, si è dunque rivelato perfetto per risvegliare la mia memoria gastronomica del luogo e il mio palato goloso. Buona cucina e buoni vini, amicizia e allegria.
Per ripercorre in parte la storia del ristorante e arrivare alla meravigliosa cena che mi sono da poco gustato devo fare un salto indietro, nel 1991, quando gli chef Marco Granato e Carmelo Damiano e alcuni altri soci, dopo avere maturato esperienze nella ristorazione torinese, cominciarono l’esperienza della gestione del locale in questione. 10 anni dopo il grande salto. Rilevarono dalla famiglia Giudice il ristorante e proseguirono nel buon lavoro fatto fino a quel momento. Oggi con Marco e Carmelo troviamo anche Diego Bava giovane maître e ottimo consigliere per il giusto vino da abbinare ai piatti da scegliere nella cultura enologica nazionale e internazionale.
La cucina di Giudice è una deliziosa miscela di modernità e tradizione, di profonda attenzione per le materie prime di stagione, di influenze gastronomiche di tutto il mondo senza mai tralasciare le origini. Il ristorante vive un momento di trasformazione e rinnovamento con l’obiettivo di essere sempre punto di riferimento, al passo con i tempi che cambiano, nel panorama della buona ristorazione torinese in un contesto territoriale amabile come la collina di Torino.
Con me e Alessandro, a tavola, altri colleghi e amici e un menù davvero sorprendente. Dopo l’aperitivo, Vermouth accompagnato da tonno, pasta brik, maionese al wasabi e una particolare insalata russa, la cena ha avuto il suo inizio con una sarda in pasta kataifi ripiena di tapenade su crema di patate, cardamomo e limone. A seguire della carne cruda battuta al coltello alla milanese e del petto d’anatra di Barbarie al fieno su camouflage. E’ arrivato poi il momento di un sopraffino risotto carnaroli all’Indian Coffee e fior di capperi e di un cannellone fresco di verdure su velluto di pomodoro e pesto di pomodorini secchi. Passo successivo: filetto di baccalà, crema di frutto della passione e cioccolato bianco. Dolci deliziosi e sfizi vari…
E i vini? Franciacorta Coupé pas dosé Monte Rossa, Monferrato bianco Salidoro e Freisa d’Asti superiore della Tenuta Santa Caterina.
Una cena da ricordare, ottimi piatti, buoni vini, la gentilezza e la professionalità di tutto il gruppo di lavoro del ristorante e la nostra voglia di stare insieme con il costante sorriso sulle labbra. Una gran bella serata: grazie a tutti di cuore.
Il ristorante Giudice è in Strada Comunale Val Salice n° 78 – Torino
Fabrizio Salce