Progetto Brockenhaus: Un opera da tre soldi dalle stella alle stalle
Bidogno. Progetto Brockenhaus si può raccontare come un incontro dell’anima.-
“Quello che ci ha uniti da subito è la forte compatibilità professionale il desiderio di creare un nuovo gruppo di “teatro del movimento”. È stata la passione per il lavoro sul corpo che ci ha fatti incontrare, ognuno di noi aveva alle spalle un’esperienza particolare, proveniamo da ambiti diversi, danza, teatro, circo. Abbiamo scelto di unire tutte queste arti e fondare una compagnia, nata nel 2008, mettendoci subito al lavoro per dare vita a delle produzioni originali.”-
A raccontare è Emanuel Rosenberg che insieme a Elisa Canessa, Federico Dimitri, Elisabetta di Terlizzi, Piera Gianotti e Francesco Manenti ha dato vita a Progetto Brockenhaus. Le loro produzioni hanno partecipato a molti Festival Svizzeri ed Internazionali e la compagnia vanta collaborazioni di prim’ordine come quella con Sosta Palmizi, Pantakin da Venezia, Teatro Kismet Opera, Habillé d’eau, Compagnia Enzo Cosimi e non ultima Teatro Danz’abile, con la quale ha realizzato proprio Un opera da tre soldi dalle stella alle stalle, progetto che si è guadagnato il favore del pubblico del premio #faigirarelacultura 2014 che li ha eletti tra gli otto vincitori svizzeri del contest made in Ticino.
Un opera da tre soldi dalle stella alle stalle è un lavoro liberamente ispirato a L’opera da tre soldi di Bertold Brecht e che debutterà al Teatro Sociale di Bellinzona il 4 dicembre prossimo.
“Mendicanti, delinquenti, prostitute, una moltitudine di donne vestite da sposa, creano un intreccio di situazioni teatrali, danzate, corali e grottesche”. -Continua il racconto di Emanuel –
Le due compagnie hanno unito capacità e competenze per creare insieme un linguaggio artistico che prende forma dalla contaminazione di teatro, danza e musica, e dal coinvolgimento di performer che hanno la particolare capacità di stare in scena ed interpretare un personaggio rimanendo sé stessi, una qualità richiesta da Brecht nel principio dello “straniamento”.
“La collaborazione con Teatro Danz’abile ha arricchito ancor di più la pièce, poiché nelle persone portatrici di handicap c’è una forza, una verità e la necessità di esprimersi che raramente si trova nel mondo del teatro e nello spettatore accade in modo naturale una inclusione, l’accettazione della diversità e la possibilità di scardinare l’inutile compassione.” – conclude Rosenberg.
Lo spettacolo dopo il debutto a Bellinzona approderà a gennaio al Foce di Lugano.
Per maggiori informazioni: progettobrockenhaus@gmail.com