Questa mattina a Lugano sei del comitato composto da 36 politici attivi e ex parlamentari, pochissimi tra di loro che non hanno o non hanno avuto funzione partitica attuale o passata ci hanno descritto le motivazioni per le quali hanno deciso di lanciare la raccolta firme. Ma di cosa si tratta, perché il compito principale dei media, è quello di spiegare in italiano e non in politichese il tema per il quale saremo chiamati nelle piazze a firmare il formulario di raccolta firme per votare questa iniziativa popolare costituzionale. In pratica, e non si firma per una definizione di cifra, qualora il parlamento approvi investimenti o spese oltre ad un importo ritenuto importante, obbligatoriamente questa approvazione parlamentare sottostà a votazione popolare. Lo slogan accattivante “Basta tasse e basta spese, che i cittadini possano votare su certe spese cantoali!” è accattivante e anche, a nostro modo di intendere condivisibile. Questo modo in essere è già presente in 15 cantoni della confederazione ed in altri 3 in maniera simile.
Vanno specificate alcune considerazioni che sono state dette sottovoce dai relatori ma che meritano invece di essere sottolineate. Ribadiamo ancora la condivisibilità del tema. Ci fa specie, come allo stesso tavolo vi siano seduti politici risaputamente contro la sinistra, e non hanno mancato di sottolinearlo, e allo stesso tavolo gente di sinistra che partecipa nello stesso gruppo, ricevendo pure delle “tiratine d’orecchie”.
A prescindere dell’attacco di un relatore verso i disoccupati (non sempre lo sono tali per loro scelta) è stato affermato che in parlamento si accettano sempre e comunque aumenti di spese, investimenti perché sembrano dovuti e elettoralmente sarebbe poco conveniente opporvisi . Parliamo per cui di opportunismo elettorale/partitico, che è prioritario sul bene del popolo. Detto questo un altro relatore, e ci è piaciuto per la sua onestà intellettuale, è intervenuto con un atto di mea-culpa in quanto la responsabilità di questa situazione economico-finanziaria va prima di tutto proprio ai parlamentari passati e a quelli attuali.
E ritorniamo a ribadire come il tema sottoposto alla raccolta di firme è importante e condivisibile, almeno da parte nostra. Venire però a sottoporre cifre effetto, milardi di debiti, chiedendo che sia il popolo a decidere su alcuni investimenti o alcune spese, parlando di responsabilità individuale della situazione catastrofica in cui il cantone si trova, come cittadino ci possiamo sentire offesi.
Ci siamo! Per quel poco che conosciamo i meccanismi politici sappiamo che il popolo elegge sui rappresentanti per fare il bene della gente, del cantone, evitando spese inutili ed evitando discussioni colorate in parlamento che non portano a nulla. Vi è poco da fare gli spiritosi, vestendosi come dei Lord in parlamento ma ci saremmo aspettati una presa di responsabilità da parte dei parlamentari che sono stati votati e chiamati dal popolo per fare quello che di fatto non sono in grado di fare e come ultima ratio sperano ora che il popolo possa lui intervenire con la democrazia diretta. E sappiamo tutti che il popolo ragiona bene e con la propria testa. Non per nulla nei cantoni in cui esiste già il referendum finanziario obbligatorio, sono quei cantoni in cui le finanze sono sane e il sistema sembra funzionare. Diciamo allora che questa iniziativa tende a mettere sotto tutela il parlamento, incapace, per loro ammissione, di prendere decisioni , magari impopolari, ma necessarie per garantire che l’ingranaggio stato non si areni.
Sarà poi interessante vedere, nel caso di riuscita raccolte firme e di accettazione da parte della popolazione, i limiti che verranno fissati per andare obbligatoriamente in votazione popolare per l’accettazione o meno della spese, rispett. investimento. E anche in questo caso, il pericolo si trova dietro l’angolo. Lo stiamo assistendo ad ogni votazione a cui siamo chiamati come popolo. Terrorismo mediatico da parte dei favorevoli e da parte dei contrari, muro contro muro per cercare la vittoria dogmatica del partito anziché lo spiegare con onestà intellettuale le proprie visioni differenti, per permettere al popolo di farsi un’idea precisa sul tema e votare di conseguenza.
Tema dunque importante, interessante, condivisibile, ma che pone un limite al parlamento quasi una tutela popolare per chi è stato eletto, e questo, a nostro modo di vedere, è una grave sconfitta dei partiti e di chi li rappresenta. (ETC/rb)
Altre informazioni e i formulari scaricabili per le firme sono al link: www.referendumfinanziario.ch