Hermance – Lugano 06 – 00 (punti 4 – 1)
Riprende il singhiozzante campionato di Lega A, la lunga trasferta ad Hermance , premia i padroni di casa capaci di essere più concreti in una partita d’altri tempi, un risultato così ridotto non si vede spesso sui campi ovali.
Pioggia incessante, campo pesante e una direzione di gara davvero insufficiente, comportano ritmi bassissimi e soluzioni di gioco possibili solo al piede. Il gioco al piede, una delle priorità del modulo ticinese, è oggi una delle carenze più gravi della squadra, sia a pali, ben nove punti facili lasciati per strada, sia nel gioco territoriale, raramente messo il pallone nella metà campo di Hermance come da game plan. Ne esce una partita chiusa dove ogni minimo errore si paga, e dopo un primo tempo terminato zero a zero, con un facile calcio in mezzo ai pali sbagliato dall’apertura bianconera, nelle due uniche occasioni possibili, a seguito di scelte sbagliate luganesi, Hermance segna i due piazzati che risulteranno alla fine, incredibilmente, vincenti. Aggiungiamo anche la meta non realizzata da Fiala’a che inspiegabilmente rallenta a pochi passi dalla linea favorendo il recupero della difesa, quanti tutti pensavano già a mettere i punti sul tabellone. Tutto storto insomma, nonostante un buon inizio, e, rispetto alle ultime uscite, ottima difesa, trascinata da Vettorel, ormai una costante il suo alto rendimento nel ruolo di flanker. Certo che si torna a Lugano con l’amaro in bocca e con l’idea di aver sprecato un match ball, una vittoria a Hermance significava infatti la certa permanenza in Lega A, invece ora c’è ancora e molto, da soffrire.
Forse è proprio questa pressione che, oggi, i giovani luganesi non riescono a reggere, pressione che gli fa commettere errori solo l’anno passato nemmeno pensabili, sia a livello tecnico individuale che di scelte di gioco. Bisogna però lavorare con serenità e ritrovare confidenza nei propri mezzi. Pur non diventando un alibi, è però cronaca che anche una diversa direzione arbitrale avrebbe certamente cambiato il corso della gara, ci riferiamo al fatto che mai è stato accordato un vantaggio, la mischia avversaria non è mai stata penalizzata, nonostante andasse indietro ad ogni introduzione e irregolarmente crollava o girava, ai mancati cartellini gialli per fallo ripetuto, ben tre placcaggi in ritardo di spalla sanzionati con il solo calcio di punizione e su tutte il mancato cartellino rosso che doveva essere dato al giocatore di Hermance che lontano dal gioco ha colpito con un ginocchio l’apertura bianconera, una svista, a pochi passi dall’arbitro che avrebbe ridotto in 14 per tutta la seconda frazione di gioco la squadra di casa. Proprio una giornata no, insomma, certo che se Lugano non avesse sprecato quanto di buono prodotto, oggi, aldilà degli episodi e della gestione arbitrale, racconteremo un’altra storia.
Due gare non impossibili attendono ora i bianconeri per il verdetto finale di una stagione davvero complicata, la prima domenica in casa contro Stade Lausanne.
Formazione
15 Serventi, 14 Calvaresi, 13 Pereyra, 12 Schmitt G. (Amadi), 11 Fiala’a , 10 Garcia , 9 Iandiorio, 8 Waber , 7 vettorel, 6 Zuger (Gianini), 5 Zarrillo, 4 Polti, 3 Maglia, 2 Campopiano, 1 Cocchiarella(Strano a)
N.E: Bachmann, Montanari, Di Rosa, Buratti,
Marcatori:
Mete:
Trasf. :
C.P:
Drop: 0
Cartellini:
Bianchi :
Gialli: 0
Rossi: 0
Mom: Vettorel