Via tutti i funzionari che concepiscono il turismo come loro fonte di reddito e avviamoci al turismo con liberi pensatori, dove la filosofia dell’entusiasmo potrà arrivare laddove la logica e il disinteressamento non raggiungerà mai risultati soddisfacenti. Da vent’anni, con gli stessi attori la sfida del turismo è stata persa. Ogni anno qualche cerottino tanto per compiacere ai politici, ma nulla più. Poi, come un fulmine a ciel sereno, abbiamo assistito alla presentazione di un progetto turistico, coordinato da un libero pensatore. Siamo stati meravigliati da come persone di altre Nazioni possano insegnarci l’amore per il nostro territorio, basando la filosofia del sogno come trattore di un nuovo sistema di concepire il turismo. Vendere un piatto di pietanze locali ed incassare l’equivalente prezzo no è turismo. Avere il sogno di offrire una pietanza locale con il sorriso e con la gioia di offrire la nostra storia gastronomica e ricevere un corrispondente soldo per aver elargito il sogno della nostra tradizione. Inutile continuare ad assumere adepti ad un turismo monco e incapace di capire il cambio epocale a cui anche l’approccio turistico ha subito. Inutile spendere milioni in progetti che cadono già prima di iniziare, ma si deve ricominciare con persone nuove e avvicinarsi alla filosofia del sogno e dell’amore ideologico al territorio. La conseguenza sarà una sola, la ripresa dell’economia grazie alla nuova visione turistica. Fino a che continueremo con il sistema a tutti noto, con ramificazioni varie di un legante che non incolla, con i soliti attori nei posti parastatali che si sono adagiati su poltrone rosate con redditi ingiustificati, mai riusciremo a creare qualcosa di positivo. E’ una scelta, o ci piangiamo addosso o riusciamo finalmente a dare un taglio, con un atto di coraggio e amore per dove si vive, licenziando tutti e ripartire con personaggi nuovi, entusiasti e filosoficamente preparati all’entusiasmo e alla divulgazione di un verbo differente: il sogno dell’amore al proprio territorio. (ETC/Roberto Bosia)