Alla luce della recente notizia riguardante l’emissione obbligazionaria da 100 milioni di franchi della Città di Lugano con scadenza a 7 anni – che va ad aggiungersi all’emissione da 125 milioni fatta dalla città di Bellinzona lo scorso anno – viene spontaneo chiedersi: come mai il Cantone Ticino non riesca a cogliere opportunità finanziarie che invece autorità comunali come quella di Lugano e Bellinzona, sfruttano con tempismo ed efficacia?
In data 16 settembre 2024, è stata presentata dal PLR la mozione 1801 “Istituzione ed emissione di obbligazioni territoriali a supporto della ricostruzione post-catastrofi naturali, del rilancio turistico ed espansione economica nel Cantone Ticino”. La proposta delineava con chiarezza la possibilità di emettere obbligazioni territoriali per raccogliere fondi destinati a scopi strategici, seguendo esempi di successo già attuati in altri Paesi e regioni.
Nonostante la mozione metta in evidenza la fattibilità amministrativa e finanziaria di tale strumento, peraltro esplorata già in occasione del risanamento dell’IPCT, il Cantone non ha ancora avviato alcuna iniziativa concreta in tal senso. Trascorsi 6 mesi dalla presentazione della Mozione che suggeriva l’emissione di obbligazioni per 300 milioni almeno, il Governo è rimasto silente e quindi la mozione è solo recentemente approdata in Commissione gestione e finanze.
Perché, mentre Lugano e Bellinzona si dimostrano capaci di attingere al mercato obbligazionario in un momento particolarmente propizio per il settore, il Cantone Ticino resta fermo?
Alla luce di quanto sopra si chiede al Lodevole Consiglio di Stato:
1. Quali sono le ragioni per cui non ha adottato un Messaggio o adottato una Risoluzione governativa alfine di accelerare i tempi di evasione della mozione? Intende recuperare il tempo perduto?
2. Se ha almeno valutato concretamente l’emissione di obbligazioni territoriali come strumento strategico per il rilancio economico e la prevenzione di catastrofi? Quali sono le conclusioni a cui è giunto?
3. Quali sono se caso le difficoltà operative, legali o finanziarie che impedirebbero al Cantone di seguire l’esempio di Lugano e Bellinzona e approfittare dell’attuale congiuntura di mercato?
4. Eventualmente intravvede altre possibili destinazioni da dare ai fondi raccolti con dette obbligazioni?
5. Se non ritiene che il Cantone stia perdendo occasioni di raccolta fondi a costi contenuti, in un momento in cui il mercato obbligazionario offre condizioni favorevoli?
Per il PLR – Matteo Quadranti, Simona Genini, Alessandro Speziali.