Leggiamo su Facebook tanti attori che sminuiscono i servizi altrui, giustificando se stessi di mancati affari, dando le colpe a terzi, accusandoli, giustamente o ingiustamente, di non rispettare le regole come da noi. Ci sono settori come garage per esempio, che applicano prezzi assolutamente ingiustificati per intervenire sui motori, nascondendosi ed approfittandosi dell’ignoranza della clientela, in primis chi vi scrive. Vi sono altri settori, uno in particolare che amiamo ed è la ristorazione, che screditano clienti che vanno oltre confine a mangiare, accusandoli di essere il male unico del malessere e dei fallimenti delle loro imprese. Tra l’altro con questi modi di agire difficilmente questi clienti torneranno a calcare le scene del Ticino. Allora si screditano pubblicamente imprese estere che non pagano oneri sociali, che sfruttano il personale e via dicendo, quasi “criminalizzando” il cliente che, andando all’estero a mangiare si rende reo colpevole di conti che non tornano più. Ci sono molti ristoranti in Ticino che lavorano bene, anzi molto bene, e magari ristoratori vicini che sono vuoti. Ci sarà un motivo o è solo frutto del caso e di situazioni contingenti speciali? Per lavoro girovaghiamo spesso sia in Ticino che nella zona italiana di confine, e facendo un confronto di prezzi finali, nella zona di confine non si differenziano di molto da quelli Ticinesi. Poi vi sono le eccezioni, sia di quà che di là del confine, e ci mancherebbe. Constatiamo che in Ticino quei ristoranti che lavorano bene, sono sempre pieni, hanno le tre punte di diamante che funzionano; rapporto prezzo qualità/quantità, accoglienza, pulizia in generale. Stesso possiamo affermare per quei ristoranti oltre confine! Ci fa male se andiamo in un ristorante (“bettola”) dove ci propinano per esempio un piatto Ticinese ottimo, veramente di ottima qualità, ma con 6 fettine, ripetiamo 6 fettine ad un prezzo improponibile, con un servizio insufficiente, con tovaglie di carta e tovaglioli di carta e un servizio non all’altezza del prezzo richiesto. Per non andarci mai più! Poi a 10 km vicino, sempre in Ticino, ci mangiamo un affettato nostrano, altrettanto buono, con 16 fette, pane, cetriolini separati, burro allo stesso prezzo, servito con il sorriso. Ma volete mettere la differenza? Non disquisisco sul mangiare in Italia o meno, ognuno è libero di scegliere dove andare a mangiare, e ci mancherebbe altro, ma per favore quando si vuole giustificare la diminuzione delle entrate accusando il vicino di casa, ci sembra essere intellettualmente scorretto. Non sono questi gli argomenti da cavalcare.
Allora cara ristorazione, almeno quelli che pensano di compensare i mancati guadagni aumentando i prezzi (gravissimo errore), che si cominci a trovare le soluzioni e ritornare alle tre punte di diamante. Solo così si riconquisteranno fette di mercato altrimenti perse per sempre.
ETC scrive sempre ciò che pensa, pur sapendo che in questo cantone se si osa dire quel che si pensa senza filtri e “uregiattate” ti chiudono le porte delle sponsorizzazioni. Va bene lo stesso! Non ci facciamo certo imbrigliare, noi, da piccole pressioni di piccoli o grandi sponsor; la libertà di opinione per noi è sacra, costi quel che costi!
Nella foto una “Taida” che merita il prezzo richiesto!