Per gli studenti è finito un altro periodo di ferie, quelle estive, che servono per rigenerarsi, per cercare di colmare alcune lacune e per affrontare un nuovo periodo di studio che porterà a scelte di vita. Dire che la scuola Ticinese ha necessità di cambiamenti epocali e segnare l’ovvio al quale ci si attendeva un segnale forte dall’autorità politica. Ma la stessa non partorisce nulla e il suo direttore continua ad affermare che il livello della scuola pubblica ticinese è soddisfacente. (Le statistiche a tal riguardo sono impietose). Potremmo discutere sul fallimento del sistema dei due livelli, dove a 12 anni il giovane viene selezionato da docenti (!) magari anche impreparati nel decidere del futuro dello scolaretto, se in futuro sarà un laureato o invece dovrà seguire la strada di un apprendistato. Inteso che un buon apprendistato garantisce una vita professionale soddisfacente e con soddisfazioni importanti per il giovane, ma che il futuro dei nostri figli sia deciso dai docenti , magari senza nessuna esperienza genitoriale, invece che dai genitori, ci sembra un qualcosa di assolutamente discriminatorio ed ingiusto. Perché nella nostra concezione scolastica, chi frequenta i corsi di livello B è segnato a vita come non dedito allo studio e viene loro precluso ogni futuro scolastico. Perché se la teoria dice che il passaggio da livelli B a scuole superiori è possibile, in pratica questo non avviene quasi mai, per la differenza dell’insegnamento tra i due livelli. Visto che i nostri politici non sembrano intenzionati a ristrutturare il sistema ”scuola” ma metteranno dei cerottini che a poco serviranno, siamo in campagna elettorale per cui le decisioni che vengono prese sono quelle del non decidere, abituiamoci ad avere una popolazione a due velocità di istruzione. E questa selezione avviene a 12 anni, nel pieno sviluppo dei giovani, i quali non hanno certo ancora preso conoscenza della loro persona e delle loro aspettative, ci mancherebbe altro. Solo per questo il sistema scuola ticinese pubblico è fallimentare, relativamente alla scuola obbligatoria media. Quei 4 anni fondamentali per la formazione scolastica ma anche caratteriale del giovane, sono proprio gli anni dove la scuola evidenzia tutta la sua debolezza in essere, a partire dalla direzione, fino al corpo docenti, ai genitori stessi e agli allievi. Perché per fare una buona scuola non servono solo i docenti impegnati e volonterosi, ma servono dei genitori che assieme al docente mirano al bene del proprio giovane. Come è difficile fare i genitori, in un mondo in cui, molte volte la donna lavora non per potersi permettere la pelliccia, ma per aiutare il marito a cercare di arrivare a fine mese. Tutto questo stress ai genitori, crea naturalmente una stanchezza interiore e uno stress tale che a volte non hanno neppure più la forza di seguire i figli a scuola, vuoi perché non sono in grado di aiutarli nei compiti o nel compensare lacune scolastiche, vuoi anche perché fisicamente provati da uno stress quotidiano che solo venti anni fa era sconosciuto. Vediamo allora come la scuola sia un riassunto di tante tematiche che esulano dall’istruzione stessa per sconfinare nel campo sociale e famigliare come nel mondo del lavoro. Vi sono anche sempre più famiglie monoparentali, che per di loro sono già una complicazione, ragione per la quale è proprio importante che i politici si calino in queste tematiche e invece di perorare solo lo stipendio dei docenti (quest’anno i docenti di scuola elementare avranno una classe in più ad innaffiatoio indipendentemente dal merito) bisognerebbe valutare tutte le tematiche esterne che si riflettono poi sul rendimento scolastico del giovane. Un augurio ai docenti di buon inizio, di cercare di insegnare con entusiasmo e non solo perché questa è la loro via, un augurio ai giovani che troveranno tantissime difficoltà nel capire il sistema scuola in un momento di loro maturazione che comporta la necessità di tranquillità a scuola e in casa, come un augurio ai genitori che hanno il compito più difficile, ma che grazie all’amore di genitori verso i propri figli riusciranno a sostenere i figli in questo loro travagliato cammino, con ostacoli in cui la politica non sembra in grado di trovare le soluzioni. Forse degli ultimi 100 anni di storia di scuola ticinese questi sono i peggiori e quelli peggio gestiti dalle autorità, vuoi forse anche per le complicazioni reali che la nsotra società in crisi evidenzia. (ETC)