Festa Nazionale Svizzera non semplice occasione di festa ma momento di riflessione per noi Svizzeri come per gli stranieri che sono ospitati. Quasi il 30% di stranieri integrati vivono con noi, soffrono con noi e gioiscono con noi. Un momento anche per loro per raccogliersi e dare un segno tangibile della fortuna capitata a loro di trovarsi, per situazioni diverse in una Nazione ospitale come nessun’altra. Sono fandonie, pure fandonie che siamo un popolo di razzisti, come non perdono ogni occasione quelli di sinistra di affermare che da noi gli stranieri non vengono integrati. N momento di riflessione per i nostri amministratori per dare una svolta alla nostra politica estera senza farsi influenzare dalla politica globale europea, che racchiude nazioni incapaci di trovare un minimo accordo se non quello di non perdere occasione per attaccare la nostra Nazione. Bisogna iniziare a affermare la Svizzeralità nel mondo come un qualcosa di unico e irripetibile, un’avventura iniziata tanti anni fa e che ancora oggi, con 4 etnie dimostra la solidità degli accordi presi tra i nostri fondatori. Se poi a stranieri o frontalieri non piace la nostra politica interna hanno semplicemente da dimostrare coerenza e ritornare da dove sono venuti. Una parolina verso quei politici, e qui mettiamo anche il vescovo emerito don Grampa, che con appelli che incitano il non rispetto della legge prendono posizione per giovani che sono obbligati per legge a lasciare la Svizzera in quanto non rispettano i nostri parametri. E’ ora che la smettono di continuamente denigrare la nostra Nazione, in quanto proprio chi continua ad attaccare le nostre istituzioni, sono professionalmente stipendiati dall’amministrazione cantonale, quell’Ente, a loro detta, che si comporta male. A tutti questi signori, bisognerebbe dare loro il ‘’mena via’’ e che vadano a trovarsi un’occupazione nel privato, dove dovrebbero lavorare e rendere e non filosofare al calduccio con i soldi dei contribuenti, quelli che fanno grande la Nazione con sacrificio e sudore. Invece a tutti quelli che si sono fatti Svizzeri, o meglio che con compiacenza abbiamo dato loro il nostro passaporto, di volerlo onorare per sempre e mai, ma poi mai che venga messa una parola contro la loro nuova Nazione. Non tutto funziona a meraviglia, per carità, ma guardiamoci in giro, anche solo alle Nazioni confinanti a sud e a nord, come a est e a ovest per renderci conto della immensa fortuna di essere nati su suolo Svizzero. Grande Svizzera e auguri per sempre. In alcuni paesi del cantone vi saranno oratori del popolo, gente come noi, bravi quei comuni che finalmente hanno capito che dei discorsi dei nostri politici ce ne ‘’impippiamo’’ perché usano queste tribune per le loro campagne elettorali. Forse un’eccezione che a noi personalmente gradiamo; l’on. Daniele Caverzasio a Olivone. Un politico della gente che probabilmente non parlerà da politico ma con il cuore, Poi un plauso ai comuni come ad esempio Faido che hanno chiamato a parlare un giovane, che incontriamo al negozio a fare la spesa con moglie e figli, almeno lui forse conosce il prezzo di un litro di latte e dunque vive il mondo reale. Bravi tutti quei comuni che hanno intrapreso questa via. Agli altri comuni che sono ancora fossilizzati ai politici di grido, che della Svizzera non importa molto, anche perché in una serata tengono tre discorsi in tre comuni diversi a dimostrazione che l’attaccamento al territorio viene meno. Ma suvvia oggi per noi è motivo di orgoglio, siamo Svizzeri, fieri di esserlo e ambasciatori del mondo di un popolo democratico e libero di pensare. Quale altra nazione può fregiarsi di questa ricchezza?
Foto di Mario Galbusera al laghetto Tremorgio in Leventina