Un derby iniziato con 5000 spettatori e finito con al masismo 2000 spettatori che hanno solo fischiato i giocatori e non solo. L’Ambri non c’è più e lo striscione con scritto che ci veniamo a fare è emblematico di una situazione catastrofica e gravissima. 9 partite perse nelle ultime dieci, un visione da Play-Out da incubo, una dirigenza assente, insomma per l’Ambri in queste situazioni la B sembra molto vicina.
Anche i senatori e i leader assenti, una squadra che non ha fuoco sacro, una squadra inesistente che nelle due partite si è beccata solo 12 gol segnandone nessuno. Queste sono cifre da incubo fanno tremare i tifosi, che si dimostrano poco tifosi nel momento in cui il loro supporto deve essere fondamentale.
Il Lugano ha conquistato la matematica certezza di essere nelle 8 reginette dei Play-Off, sebbene non abbia brillato neppure questa sera. Il Lugano solido e cinico, aveva comunque di fronte l’ultimissima del campionato. In ottica Play-off sarà meglio che Klasen e gli altri stranieri si diano una mossa, perché non è possibile che a portare questo Lugano siano Faz e Bertaggia con Elvis maestoso.
In fondo quel che conta è che il Lugano abbia vinto, sia verde nella classifica e che ora ha il tempo per ricaricarsi e cercare di creare la grande sorpresa e andare a prendersi il titolo.
Ai microfoni si presenta per i Leventinesi il capitano, che merito suo, ci mette sempre la faccia, a differenza della dirigenza.