«Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per cosí dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa.» – Karl Marx
…figuratevi la terza, la quarta e la quinta! Non ne avete almeno di nuovi?
Naturalmente non ci è sfuggita la notizia della settimana, ovvero la nascita del cosiddetto Partito Operaio Popolare (POP), sigla sottratta al vero POP, quello che è storicamente attivo nella Svizzera Romanda. I media – che tanto ci amano – si sono ovviamente fregati le mani, affrettandosi nel spiegare quanto è ridicola TUTTA la sinistra radicale nel dividersi continuamente in faide di qualsiasi tipo, pur di non ottenere mai nulla.
Beh, ci dispiace deluderli, ma da parte nostra nessuna faida e nessuno squilibrio interno – come una rondine non fa primavera un solo avvoltoio non porta l’inverno – ma la solita voglia di lavorare, di riportare a sinistra tanti giovani e di cambiare questo paese, come facciamo ormai da anni con discreto successo: lo testimoniano le numerosissime attività che abbiamo svolto, gli studi che abbiamo sviluppato sui temi più disparati, la capacità aggregativa che tanti ci invidiano a sinistra – pur avendo loro una quantità di mezzi smisuratamente più grande di noi – e il frenetico lavoro propositivo che il parlamentare della coalizione PC/MpS – l’unità della Nuova Sinistra che siamo riusciti a realizzare – ha svolto in seno al Gran Consiglio.
Sia chiaro: non siamo mai davvero soddisfatti del nostro operato, e vorremo riuscire a fare sempre di più e meglio, e siamo convinti che anno dopo anno ce la faremo, grazie soprattutto al vostro sostegno e alla vostra preziosa PARTECIPAZIONE!
Purtroppo abbiamo avuto modo di constatare in maniera piuttosto palese che la nostra presenza e le nostre attività non sono viste di buon occhio (per usare un eufemismo). Soprattutto a sinistra!
Forse, data la nostra età, siamo stati un po’ ingenui nel credere che l’area progressista fosse il luogo della collaborazione, dell’apertura e del rispetto per le idee altrui. Facciamo ammenda, ma nonostante ciò non smetteremo di credere nell’unità della sinistra – non quella fine a se stessa del 2+2 = 2.5, ma quella costruita nel rispetto delle reciproche diversità, per degli obiettivi chiari condivisi, con le forze che si muovono da tempo nel paese reale (e non certo realtà improvvisate a ridosso delle elezioni) – perché la riteniamo assolutamente imprescindibile nell’ottica di fare dei concreti passi avanti a beneficio di questa martoriata regione della Svizzera, sempre più afflitta dai problemi più disparati.
Tutto sommato. La nostra colpa in questi anni è stata quella di esistere, e soprattutto di lavorare relativamente bene! Sembra assurdo, ma è così: di storie da raccontare in tal senso ne avremmo molte…
La colpa di non voler essere RIDICOLI, di aver voluto trasformare un partito che era giunto ad un passo dallo scioglimento, ridotto ad un lumicino, in cui non facevano altro che organizzare cene e bevute, trastullandosi nell’autoreferenzialità e nel più bieco folklore, radendo così al suolo la storia gloriosa del Partito del Lavoro e della cultura politica comunista.
(E, permetteteci la parentesi, fa piuttosto ridere constatare che a formare il sovracitato POP si siano riciclati proprio i camaleontici personaggi di cui sopra, la cui parabola politica è ormai sempre più ambigua. I quali – sfortunati promotori di 3 o 4 movimenti negli ultimi 5 anni, sempre ristretti alla solita cerchia di «soci de la bìra», all’insegna della disperata ricerca di protagonismo politico – si sono pure permessi – bontà loro – di distribuire patenti di «incapacità» a tutta la sinistra. Delle classiche serie, «da che pülpit», «che tolla» e «se li conosci li eviti».
La colpa, dicevamo, di aver voluto trasfomare il Partito in che cosa? In una vera organizzazione che macina politica, cultura e azione, con un suo progetto di società adatto ai nostri tempi, con l’obiettivo di riunire attorno ad esso strati sempre più ampi della popolazione.
La colpa di essere davvero indipendenti.
La colpa di avere una nostra opinione.
La colpa, gravissima, di essere estranei a certe nomenklature e a certe famiglie (che anche a sinistra vogliono dettare rigidamente legge)!
Ebbene, tutte queste colpe ce le assumiamo fieramente, dalla prima all’ultima.
Concludiamo questo scritto chiarificatorio citando un’analisi del portale più dinamico del Ticino in tema di politica, TicinoLibero (peraltro non sempre morbido con noi, ma benvengano le critiche):
«E allora che senso ha creare un nuovo partitino? Probabilmente quello di far perdere l’unico seggio occupato in Gran Consiglio dalla coalizione Mps/Pc. È molto probabile che il nuovo Pop contribuirà a far uscire la sinistra radicale dal parlamento ticinese. Dunque che senso ha creare un nuovo partito che difficilmente riuscirà ad ottenere l’1.2 percento, ma che potenzialmente farà perdere qualche scheda all’Mps/Pc?
Se questa non è una faida, molto ci assomiglia.»
Parole che fanno riflettere, e che possono darvi un assaggio del clima non propriamente respirabilissimo che vige in tutta la sinistra, che evidentemente è popolata da attori e oscuri architettatori di trame, che sono ben più ferrati nell’arte del DISTRUGGERE che in quella del costruire, come i magri risultati dell’area progressista ben testimoniano.
Forse se impiegassero un decimo del tempo che investono per dar vita a questi assurdi disegni le cose andrebbero un attimino meglio, e la Lega – solo per citare un caso – non sarebbe il primo partito del Cantone…
Da parte nostra non c’è grande preoccupazione: conosciamo le nostre forze e abbiamo ormai la pelle dura. Ci da più che altro fastidio, questo sì, che venga gettato discredito sulla Nuova Sinistra, che è molto vitale e ha molto da dire, fermo restando che ci sia, dall’altra parte, disponibilità ad ascoltare, collaborare e COSTRUIRE, che è il nostro scopo principale.
Per il resto non possiamo che compatire chi si presta a certi giochi: perdessimo anche un seggio in Parlamento – cosa tutta da vedere – non sarebbe per noi un dramma. Ne abbiamo praticamente sempre fatto a meno, e l’entusiasmo per il nostro progetto, le mille idee che ancora non possiamo realizzare, ma a cui contiamo di dar vita al più presto – possibilmente col vostro aiuto – sono ciò che ci motiva davvero ad andare avanti.
Mai e poi mai faremmo a cambio con chi ha il prezzo tatuato sulla schiena da molti anni. Perché poi anche il tuo proprietario ti considera per quello che sei veramente: uno che vale poco. Ma ognuno è artefice del proprio destino, e noi vogliamo continuare ad esserlo del nostro.
Speriamo infine che questa odiosa tendenza “partitocomunisticida” termini al più presto, e che qualcuno, della nostra esistenza, si faccia finalmente una ragione, in maniera tale che si possa cominciare – e sarebbe ora – a dar vita ad un ambiente costruttivo, plurale e capace di futuro per il bene di tutta la collettività!
NON CI FERMEREMO! NON CI FERMERETE!
I/Le Bad Boys & Girls della sinistra della Svizzera italiana
http://www.partitocomunista.ch