A seguito della pandemia il telelavoro si sta diffondendo in modo importante. Esso però, nel nostro Paese, non risulta sufficientemente normato, creando di conseguenza situazioni problematiche per quanto riguarda i diritti dei lavoratori. A dirlo è anche l’Unione Sindacale Svizzera (USS), la quale indica come punti dolenti ciò che concerne, fra le altre questioni, il materiale d’ufficio. A tal proposito è già intervenuto anche il Tribunale federale con una sentenza in cui si riconosce che l’infrastruttura per il lavoro da casa è necessaria per l’esercizio della professione ed è quindi soggetta a rimborso ai sensi dell’art. 327a del Codice delle Obbligazioni. I deputati Massimiliano Ay e Lea Ferrari, a nome del Partito Comunista, hanno ritenuto utile su questo tema interrogare il Consiglio di Stato (vedi allegato).
Partito Comunista
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