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ProHelvetia ¦ Super Superior Civilizations a Biennale Venezia dal 20 aprile al 24 novembre 2024 @ Biennale Venezia
Apr 20–Nov 24 giorno intero

Roma Talismano, foto del film, foto di Guerreiro do Divino Amor & Diego Paulino, con gli interpreti Ventura Profana, Adriana Carvalho e Amanda Seraphico, 2023

In occasione della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, il Padiglione Svizzero, su incarico della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, presenta la mostra Super Superior Civilizations, un progetto dell’artista svizzero-brasiliano Guerreiro do Divino Amor curato da Andrea Bellini.

Con la mostra Super Superior Civilizations, Guerreiro do Divino Amor presenta il sesto e il settimo capitolo della sua monumentale saga “Superfictional World Atlas”, i cui nuovi episodi sono intitolati Il Miracolo di Elvetia e Roma Talismano. Il “Superfictional World Atlas” è un progetto cartografico mondiale, di natura allegorica e potenzialmente infinito, a cui l’artista si dedica da quasi vent’anni. Attraverso una serie di studi e di ricerche sperimentali in ambito architettonico, la pratica artistica di Guerreiro do Divino Amor indaga sulla relazione tra spazio urbano e immaginario collettivo, tra architettura e ideologia, tra propaganda politica e identità nazionale.

Nel Padiglione Svizzero, Guerreiro do Divino Amor intende realizzare l’installazione più complessa e ambiziosa della sua carriera: un’opera d’arte totale e immersiva, disseminata di elementi architettonici classici, simboli posticci di una presupposta superiorità razziale occidentale. Colonne, fontane e capitelli, unitamente a grandi superfici di texture di marmo finto, suggeriscono un immaginario di potenza e supremazia e fanno da scenografia alle due principali installazioni del Padiglione.

Il Miracolo di Elvezia, un video che mette in scena una grande allegoria della Svizzera, rappresentata come un miracoloso e “superfittizio” paradiso su terra, nel quale la natura e la tecnologia, il capitalismo e la democrazia, la rusticità e la raffinatezza sono in perfetto e surreale equilibrio. Un lungo corridoio collega il Miracolo di Elvezia con l’installazione Roma Talismano, entità allegorica e doppio fantasmagorico della civiltà romana, nonché simbolo – attraverso i secoli – della sua presunta superiorità morale, politica e culturale. L’artista e cantante brasiliana Ventura Profana incarna la lupa capitolina, animale simbolico e fantasmatico, il quale canta le gesta di tre animali allegorici: la lupa, l’agnella e l’aquila. Figure mitiche nella costituzione dell’identità bianca e della sua immaginaria superiorità, la lupa è la madre universale da cui il popolo superiore discende; l’aquila è il simbolo della supremazia bellica romana; e infine l’agnella incarna, nella Roma cristiana, l’idea stessa di purezza e innocenza.

“Il Padiglione Svizzero, così come è immaginato dall’artista, gioca con quella logica politica di auto rappresentazione celebrativa attraverso la cultura, che è all’origine stessa della nascita dei Padiglioni Nazionali ai giardini di Venezia oltre un secolo fa”, afferma Andrea Bellini. “Singolare documentarista dall’immaginazione barocca e straordinario creatore di mondi, Guerreiro do Divino Amor ci invita a ridere con spirito benevolo del nostro sciovinismo e di quei cliché con i quali rappresentiamo il mondo e noi stessi. Atteggiamento quest’ultimo che ci sembra di fondamentale importanza in un periodo di crescente polarizzazione della politica e di contrapposizioni radicali come quello che stiamo vivendo.”

Il team di progetto

Per la mostra del Padiglione Svizzero, Super Superior Civilizations, l’artista Guerreiro do Divino Amor e il curatore Andrea Bellini hanno collaborato con la produttrice esecutiva Larisa Oancea, l’assistente alla regia Diego Paulino, il direttore musicale Beà Ayoolà, la produttrice scenografica Giovanna Bellini, il direttore tecnico Pedro Zaz, la scultrice Lyz Parayzo e la costumista Andy Roba, e molti altri. Il cast comprende Ventura Profana (la lupa), Adriana Carvalho (l’aquila) e Amanda Seraphico (l’agnella).

La mostra al Padiglione Svizzero sarà accompagnata da una pubblicazione in formato giornale che include una con-versazione tra Guerreiro do Divino Amor e Andrea Bellini.
Sostenitori

La mostra Super Superior Civilizations è resa possibile grazie al generoso sostegno di Centre d’Art Contemporain Genève, Archivorum, Fluxum Foundation, Amis du Centre d’Art Contemporain Genève, Spada Partners, Burger Collection Hong Kong, Fondation Jan Michalski, Stiftung Temperatio e Dr. Georg und Josi Guggenheim-Stiftung. Un ringraziamento speciale va ai co-produttori Arsenic – Centre d’art scénique contemporain Lausanne, Embassy of Foreign Artists, e all’Istituto Svizzero di Roma ISR.
Biografie

L’artista svizzero-brasiliano Guerreiro do Divino Amor (Ginevra, 1983, vive e lavora a Rio de Janeiro) ha frequentato un master in architettura presso la Scuola di Architettura di Grenoble e La Cambre Architecture (Bruxelles). La sua ricerca esplora le Superfiction, le narrazioni storiche, politiche, religiose e mediatiche che interferiscono nella costruzione del territorio e dell’immaginario collettivo. Guerreiro do Divino Amor crea un universo fantascientifico e fantastico partendo da frammenti di realtà sotto forma di film, pubblicazioni e installazioni su larga scala.

È stato scelto come borsista del DAAD Artist-in-Berlin Award Grant e ha ricevuto il PIPA Prize 2019. È stato finalista del premio “Generations” della Biennale de l’Image en Mouvement di Ginevra nel 2016 e due volte finalista dei Premi svizzeri d’arte. Inoltre, nel 2019 ha ricevuto la borsa di studio Bolsa Pampulha. Nel 2022 Divino Amor ha presentato la retrospettiva “Superfictional Sanctuaries” al Centre d’Art Contemporain di Ginevra. Il suo lavoro è stato presentato alla Frestas Trienal di Sorocaba (Brasile), al Visual Arts Center dell’Università del Texas ad Austin, ad Arte Pará 2018, alla Second Bienal Tropical di Porto Rico, al Center for Contemporary Art di Vilnius (Lituania), alla Pinacoteca di San Paolo, alla Fondazione Iberê Camargo di Porto Alegre (BR), tra le altre istituzioni. È stato in residenza presso Pivô-Pesquisa e FAAP-Lutetia (San Paolo, Brasile), UnB Casa da America Latina (Brasília, Brasile) e Ambasciata degli Artisti Stranieri (Ginevra). Le sue opere fanno parte delle collezioni del MAR (Museo d’Arte di Rio), del MAB FAAP di San Paolo (Museo d’Arte Brasiliana) e del Museo d’Arte di Pampulha (Belo Horizonte). I suoi film premiati sono stati proiettati in vari luoghi e festival nazionali ed internazionali.

Il curatore Andrea Bellini è il direttore del Centre d’Art Contemporain Genève e direttore artistico della Biennale de l’Image en Mouvement di Ginevra. Tra i suoi incarichi precedenti figurano quelli di co-direttore del Castello di Rivoli, direttore della fiera d’arte Artissima di Torino, curatore presso il MoMA PS1 e caporedattore di Flash Art International a New York. Si è laureato in filosofia (1996) e ha conseguito un diploma post-laurea in archeologia e storia dell’arte presso l’Università di Siena (2002).

Bellini ha curato numerose mostre collettive e personali, tra cui quelle di Marina Abramović, Hannah Black, Lisetta Carmi, Roberto Cuoghi, Chiara Fumai, Ernie Gehr, Giorgio Griffa, Sonia Kacem, John McCracken, Nicole Miller, Philippe Parreno, Thomas Schütte e Hannah Weinberger. Ha diretto diverse pubblicazioni a cui ha contribuito con saggi o interviste e interviene regolarmente presso istituzioni accademiche o artistiche in tutto il mondo. Ha trasformato la Biennale de l’Image en Mouvement di Ginevra in una piattaforma di produzione, che dal 2014 ha permesso di commissionare nuove opere ad artisti come Sophia Al Maria, Korakrit Arunanondchai, Ed Atkins, Alexandra Bachzetsis, Will Benedict, Hannah Black & Juliana Huxtable, Meriem Bennani, DIS, Simon Fujiwara, Kahlil Joseph, Emilie Jouvet, Pauline Boudry & Renate Lorenz, James Richards, Wu Tsang e Emily Wardill tra gli altri. Recentemente ha pubblicato un libro di narrativa, Storie dell’arte contemporanea, edito da Timeo, Roma.
Contributi svizzeri alle Biennali di Venezia

L’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia si svolge ogni due anni e si alterna annualmente con l’Esposizione Internazionale di Architettura. La Svizzera prende parte dal 1920 all’Esposizione Internazionale d’Arte e dal 1991 alla Mostra Internazionale di Architettura e dispone di un proprio padiglione ai Giardini della Biennale. Dal 2012 l’allestimento del Padiglione Svizzero è di competenza della Fondazione svizzera per la Cultura Pro Helvetia. Due giurie designate dalla Fondazione si occupano della raccomandazione dei responsabili per i contributi svizzeri alla Biennale Arte e Architettura di Venezia. Il Padiglione Svizzero di Venezia è stato progettato dall’architetto svizzero Bruno Giacometti e costruito nel 1951/52. È di proprietà della Confederazione Svizzera.

Il Padiglione svizzero potrà essere visitato dal 20 aprile al 24 novembre 2024 (pre-apertura dal 17 al 19 aprile).