Lunedi mattina in viaggio per il villaggio vodese di La Forclaz per dare l’ultimo saluto a Dominique Veuve mi giunge la ferale notizia della repentina scomparsa ad Avegno di Daniel Papina, nata Ramazzina. Non so sa più cosa pensare, tutte e due di mezza età con tante attese e possibilità davanti a loro, perché così presto? La prima si sapeva che era malata da qualche tempo, ma la notizia della scomparsa di Daniela fu un fulmine a ciel sereno: il destino di ognuno di noi è un mistero nelle mani di Dio!
Dominique Veuve ha lasciato la sua famiglia dopo quattro anni di sofferenze dovuta alla terribile malattia debilitante della “Sla”. Lei, infermiera, ha saputo sin dall’inizio qual sarebbe stato il suo terribile calvario! Ho conosciuto poco Dominique, ma a sufficienza per esserne positivamente impressionato. Ginevrina di nascita, traferitasi per matrimonio, non senza fatica e sacrifici, nella zona alpina di La Forclaz sopra ad Aigle, si era ben adattata alla nuova situazione di vita con il suo carattere forte, disponibile ed aperto, Moglie e Madre, conoscitrice di erbe alpine e medicinali da Lei largamente usate, si era fatta ben volere nella zona alpina vodese. L’avevo conosciuta in quanto moglie dell’amico Olivier Veuve, abile artigiano scandolaro. Olivier, assai conosciuto in Ticino avendo eseguito i tetti in scandole della capanna alpina della Scaletta nell’alta Val di Blenio, del rifugio forestale di Copera a Camorino – progetto di Tita Carloni -, di edifici in Malcantone, a Lostallo, alla Swissminiature di Melide e di coperture con “corsi scuola di confezione di scandole e di tutti relativi” in Vallemaggia ai Ronchi di Moghegno e a Sabbione in val Bavona, ambasciatore nel far conoscere le durature scandole d castagno a nord e a ovest delle Alpi. Erano i tempi di presidenza della Ferderlegno Ticino, cui si guardava anche all’uso del legno non solo per l’economia, ma con occhio di simpatia e di fiducia anche ad altri ambiti e settori rilevanti del settore. In questa funzione, con l’amico Direttore di Ferderlegno Ing. Fulvio Giudici, frequentammo la casa dei Veuve a La Forclaz: belle serate trascorse in loro compagina, apprezzando l’accolienza e la gaiezza genuiina di Dominique. Per me significativo l’’ultimo incontro di due anni or sono, ove già aveva difficoltà nel camminare, con la sua volontà di dirmi qualcosa che non ho mai capito, la sua voce era oramai già compromessa! Uno choc per tutte e due, un ricordo che non ti dà pace! Ora Dominique riposa in pace nel particolare piccolo cimitero del villaggio alpino di La Forclaz. All’amico del nostro legno di castagno e del larice Olivier, alla figlia, al figlio –che ha svolto il suo servizio civile alla Fondazione per il paesaggio di Brontallo- ai congiunti il cordoglio nostro e degli amici del legno del Ticino.
Daniela Ramazzina la conoscevo sin da giovanetto. Io dell’Alta valle, Lei di famiglia patrizia di Avegno, senza frequentarci più di quel tanto si era instaurato un rapporto di amicizia durato nel tempo. Di Lei non si può non scordare il suo radioso sorriso, la sua risata forte, genuina, sincera che veniva dal profondo dell’animo, espressione di bontà, semplicità e di un’essenza di sempre “bambina”. Ma nello stesso tempo aveva un carattere diretto, forte e determinato, non si lasciava intimorire. Mi diceva che eravamo coetanei, anche se lei era, anche se di poco, più anziana di un anno. Andata in sposa a Marco Papina, apprezzato e simpatico garagista a Cevio e talentuoso corista di diversi nostri cori, stravedeva per il figlio Luca, apprezzato organista in diverse Chiese della nostra pieve. Non posso dimenticare la sua commozione, sino alle lacrime, nel dirmi la sua felicità e riconoscenza poiché avevo proposto a Luca di far parte del Comitato dell’Associazione Organistica valmaggese. Daniela era così, genuina, spontanea, una vallerana convinta. Non potrò dimenticare il suo tifo sfrenato per Roger Federer; soventemente postava su Facebook per osannare il suo atleta preferito. A Marco, all’amico Luca, ai congiunti sono e siamo in tanti ad essere vicini in questo triste e difficile momento sicuri che Daniela continua a seguire tutti con il suo sorriso, con l’eco della sua risata che proviene dal mondo della Luce eterna.
Germano Mattei
San Carlo di Peccia / Berna, 7 agosto 2014.