Se la dissidenza dei cuori è iniziata, sarà lei a salvare il mondo! il leitmotiv che ha, sotto traccia, accompagnato il festival.
La diciassettesima edizione del Festival internazionale di letteratura ChiassoLetteraria (9-14 maggio 2023) si è conclusa oggi con un inequivocabile successo di pubblico: 5800 presenze.
Un vasto pubblico emozionato, divertito, commosso, sollecitato dagli incontri con una trentina di autori e autrici provenienti da diverse parti del mondo. Sei giorni di festival, di cui quattro di avvicinamento con eventi serali e due di immersione totale negli incontri letterari, dove ampi spazi sono stati dati anche alla poesia.
La rassegna di quest’anno, intitolata L’ultimo spenga la luce, traendo ispirazione da un graffito berlinese divenuto iconico durante la caduta del muro (Der Letzte macht das Licht aus) , è un’edizione che ha visto anche come grande protagonista la poesia e la letteratura di alta qualità. Una presenza importante, la parola figurata, che in questi giorni d’incontri e condivisioni ha tracciato un ponte tra le sue varie forme e la nostra società delle immagini. Così, se la dissidenza dei cuori è iniziata simbolicamente nell’incontro con la giudice e Premio Nobel per la pace Shirin Ebadi, si è poi amplificata nelle voci e nelle testimonianze di tutti gli autori e autrici che hanno accolto l’invito di ChiassoLetteraria a contribuire attraverso la loro scrittura, la loro arte e la loro musica. Il festival è diventato quindi un mosaico di voci e pensieri che hanno declinato il tema della dissidenza con grande forza, lucidità e commozione. Sicuramente una tra le edizioni indimenticabili.
Fra gli appuntamenti più seguiti, il gremito ed emozionante incontro con la premio Nobel Shirin Ebadi che ha inaugurato il cuore del Festival ( venerdì 12 maggio), e poi Daniele Mencarelli, l‘incontro a due voci fra Francesca Coin e Christian Marazzi; ancora Andrea Donaera e Olga Campofreda nell’incontro in diretta anche su ReteDue nella trasmissione Alice; l’intenso racconto di Roger Robinson e ancora, nella giornata di domenica, le voci della dissidenza e dell’esilio con Mikhail Shishkin e poi Hassan Blasim e, infine, seguitissima la chiusura con Igiaba Scego.
Fra gli appuntamenti collaterali sicuramente vanno ricordati il concerto dei The Tiger Lillies e l’incontro fra cinema e letteratura con il documentario sulla scrittrice, pittrice e prostituta svizzera Grisélidis Réal.
Un’edizione a vocazione cosmopolita e plurilingue che ha riunito scrittori e scrittrici da tutto il mondo intrecciate tra loro anche grazie la loro biografia: l’incontro e la mescolanza, a volte subita, a volte anelata, a volte semplicemente vissuta tra popoli e culture. Li vogliamo ricordare tutti. Oltre a quelli già citati, il festival ha ospitato (qui riportati in ordine sparso): Stefano Massini, Prisca Agustoni , Francesco D’Adamo , Gabriel Del Sarto, Laura Di Corcia , Viola Di Grado, Eugène, Isabelle Flükiger, Zsuzsanna Gahse, Massimo Gezzi, Paola Loreto, Cristina Petit, Antoine Rubin, Anna Ruchat, Jeff VanderMeer. E si è inoltre parlato, grazie a Jamal Zandi che ne ha recentemente tradotto in italiano l’opera, del poeta curdo Sherko Bekas.
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PILLOLE DI FESTIVAL
ChiassoLetteraria edizione 2023 – Di partenze, di approdi, di fughe e mondi migliori
a cura Mara Travella, Arianna Limoncello, Elisabeth Sassi, Giuditta Wiesendanger, Rachele Spinedi, Sofia Perissinotto del BLOG di ChiassoLetteraria
L’ultimo spenga la luce è stato inaugurato martedì 9 maggio con un concerto presso il Cinema Teatro firmato The Tiger Lillies. La band inglese, già nominata ai Grammy, ha dato il via alla diciassettesima edizione di Chiasso Letteraria con uno lo spettacolo From The Circus To The Cemetery, proponendo i successi della loro trentennale carriera: una macabra miscela avanguardista composta da un’aura underground che riporta alla Berlino prebellica, con un pizzico di punk, quanto basta di burlesco anni Trenta e tutta la magia del music-hall inglese. Un concerto emozionante che ha incantato il pubblico presente.
Sono stati numerosi gli incontri – danzanti, letterari e artistici – che hanno animato i giorni precedenti l’inaugurazione istituzionale, che ha avuto luogo la sera di venerdì 12 maggio e che ha visto come grande protagonista Shirin Ebadi, giudice, avvocata e attivista per i diritti umani, insignita nel 2003 con il Premio Nobel per la pace. Si è trattato di un momento di riflessione molto intenso, che ha raccolto un pubblico tra i più numerosi che la sala dello Spazio Officina abbia mai visto, il quale ha salutato l’ospite con una standing ovation e un applauso interminabile. L’intervento di Shirin Ebadi è stato un soffio di dissidenza non violenta e di speranza nei cuori di tutti e tutte.
Grisèlidis Rèal (1929-2005), scrittrice, pittrice e prostituta svizzera, ci insegna ad amare l’amore in tutte le sue forme, a non aver paura del desiderio, a esplorare i nostri corpi in compagnia senza timore. La sua arte e la sua vita avventurosa sono un inno alla vita e alla difesa dei diritti degli emarginati.
L’intenso incontro con Daniele Mencarelli, la cui intervista è stata affidata alle voci degli allievi e delle allieve del Liceo di Lugano 1 con la moderazione di Massimo Gezzi, si è incentrata sui romanzi editi da Mondadori Tutto chiede salvezza (2020, vincitore del Premio Strega Giovani) e la recente pubblicazione Fame d’aria.
Olga Campofreda e Andrea Donaera hanno portato a Chiasso le dissidenze quotidiane dei giovani e delle giovani del Sud Italia, intesa come ribellione a modelli socio-comportamentali ormai desueti. Si è parlato anche di letteratura, una letteratura che sta vivendo un cambiamento nelle forme, che cerca un suo nuovo canone, introducendo nuovi modelli e linguaggi che fanno riferimento anche alla cultura cosiddetta pop.
Hassan Blasin non è solo poeta e scrittore, ma anche regista. Le sue opere dai toni irriverenti e critici hanno subito interventi di censura nel Medio Oriente, ma ciò non lo ha fermato dal continuare a produrre opere di denuncia e di sperimentazione in difesa degli umili a cui lui sì da voce con una scrittura molto immaginifica.
È con la travolgente lettura della prima poesia della sua raccolta Portable Paradise che Roger Robinson – acclamato autore britannico caraibico – si presenta. La sua poesia nasce per essere recitata ed ascoltata con lo scopo di umanizzare le persone nere.
Mikhail Shishkin è uno scrittore russo, vincitore di numerosi premi letterari, ma le sue idee e posizioni politiche contro il governo di Vladimir Putin lo hanno costretto all’esilio in Svizzera ormai da molti anni. La sua è stata una potente testimonianza della forza della letteratura a fronte delle tirannie del regime putiniano.
La conclusione del Festival è stata affidata al contributo di Igiaba Scego, scrittrice e ricercatrice italiana di origini somale. Figlia di genitori somali fuggiti dal regime dittatoriale di Siad Barre, si occupa di colonialismo, postcolonialismo e razzismo. Tra le sue ultime pubblicazioni vi sono La linea del colore. Il Grand Tour di Lafanu Brown (2020) e Cassandra a Mogadiscio (2023), entrambi edite da Bompiani.
Un’organizzazione appassionata, espressione del territorio
Il FESTIVAL È ORGANIZZATO dall’omonima associazione ChiassoLetteraria con la consulenza di un comitato scientifico, il sostegno del Comune e del Centro culturale di Chiasso, del Cantone Ticino, di Pro Helvetia, di Coop Cultura, dell’Hupac S.A., dell’AGE S.A. e di diversi sponsor privati e pubblici nonché del Media Partenariato di RSI Rete Due, di Corriere del Ticino, di Illustrazione ticinese con AgendaSette e di Radio Gwen. Può contare inoltre sul contributo (e l’affetto!) di oltre 400 soci.
A testimonianza del desiderio d’apertura e d’accessibilità, l’entrata è stata gratuita per tutto il Festival ad eccezione del concerto di The Tiger Lillies e dello spettacolo di Stefano Massini (nel cartellone del Cinema Teatro di Chiasso).