Vogliamo far scappare i contribuenti soggetti a imposizione forfettaria e pagare più
imposte tutti noi?
Qualora quest’iniziativa fosse approvata saremo tutti, famiglie e imprese, costretti a pagare più
imposte o a subire le conseguenze negative dei tagli alla spesa pubblica. Con la revisione della
legge approvata dal Parlamento nel 2012, si stima infatti che annualmente i facoltosi stranieri
che beneficiano di questo regime apportino alle casse dello Stato 1 miliardo di franchi circa.
Questi contribuenti forniscono alle casse cantonali ticinesi tra i 55 e i 60 milioni, ciò che
corrisponde alla quasi totalità del finanziamento del trasporto pubblico regionale o alla totalità
degli stipendi del corpo di polizia cantonale. I facoltosi stranieri pagano 40-45 milioni di franchi
di imposte ai comuni del Ticino. Dunque, i promotori dell’iniziativa, abbagliati dalla loro
ideologia di sinistra, non si rendono conto che le loro richieste costituirebbero un vero e proprio
autogol finanziario per la Svizzera.
Le persone assoggettate all’imposizione forfettaria sono stranieri facoltosi che non lavorano in
Svizzera ma che vi risiedono. Le loro imposte sono calcolate in base alle spese annue, anziché
sul reddito. Il 98% di questi contribuenti ha un secondo domicilio all’estero. Se aboliamo il
sistema di imposizione forfettaria, queste persone cambieranno rapidamente il loro domicilio
fiscale. Potranno conservare i loro immobili in Svizzera, dove continueranno a trascorrervi le
ferie e a vivere per dei periodi relativamente lunghi, ma pagheranno altrove le loro imposte. Lo
dimostrano gli esempi dei cantoni di Zurigo e di Basilea Campagna, che hanno abolito questo
sistema impositivo e che nel giro di poco tempo hanno assistito alla partenza del 50% delle
persone sottoposte a imposizione forfettaria.
I paesi stranieri a noi vicini accoglieranno a braccia aperte questi facoltosi stranieri e i miliardi di
imposte che essi pagano. Molti Stati europei prevedono infatti dei sistemi, spesso molto
vantaggiosi, per la tassazione di queste persone. L’iniziativa di “La Sinistra” consiste dunque
nel favorire la trasmissione di ingenti fonti di imposizione in altri paesi, facendo scappare dalla
Svizzera importanti contribuenti e aumentando la pressione sui cittadini e le PMI.
Negli ultimi anni, 14 cantoni hanno confermato democraticamente l’imposizione forfettaria
attraverso una decisione del popolo o del Parlamento. Solo 5 l’hanno abolita. A quanto pare, ai
promotori dell’iniziativa non interessa cosa decidono gli elettori e le elettrici dei diversi cantoni.
Le decisioni cantonali vengono semplicemente ignorate dall’iniziativa popolare nazionale. Il
federalismo viene così preso a calci e la sovranità fiscale dei cantoni viene minata.
Le persone assoggettate all’imposizione forfettaria non sono soltanto preziosi contribuenti, ma
anche consumatori e investitori che ogni anno spendono circa 3 miliardi di franchi in Svizzera. I
promotori dell’iniziativa mettono in questo modo a repentaglio circa 22’000 posti di lavoro
proprio nelle regioni montane o periferiche come il Ticino.
L’abolizione dell’imposizione forfettaria sarebbe una scelta miope e rappresenterebbe un
autogol. Il 30 novembre votiamo “NO” all’abolizione dell’imposizione forfettaria!
Presidente del Comitato cantonale
Cristina Maderni
Presidente del Comitato cantonale
Roberto Grassi