In situazione di emergenza ci vogliono risposte immediate ed efficaci. È ora che il Governo inizi a
lavorare! I Verdi chiedono al Governo di applicare subito delle misure concrete e di attivarsi in modo
deciso verso Berna.
I Verdi apprendono oggi con preoccupazione che il numero di frontalieri ha raggiunto il poco invidiabile
primato di 62’458 unità, che equivale ad un aumento del 6.5% rispetto allo stesso periodo de 2013.
Parallelamente, il numero di residenti in assistenza ha raggiunto le 8’258 persone, con un aumento del 40%
nel corso degli ultimi 5 anni. Un vero record confermato anche dal tasso di disoccupazione ILO che, per il
Ticino, supera il 6%.
Ancora una volta si conferma quanto I Verdi ribadiscono da tempo: il vertiginoso aumento dei lavoratori
frontalieri- sfruttati da imprenditori spregiudicati, favoriti dalle politiche inconsistenti e conniventi del
Governo e dei partiti di maggioranza – mette sotto pressione in modo inaccettabile i lavoratori residenti,
che sempre più spesso perdono il lavoro e sono costretti ad aumentare le fila delle persone in assistenza.
Tutto ciò contribuisce a svuotare le casse pubbliche e ad aumentare la pressione verso il basso dei salari di
chi ancora ha un lavoro.
Si tratta di un chiaro “assalto alla diligenza”: si mira ad aumentare il più possibile il numero di frontalieri
con il fine di aumentare le quote di lavoratori stranieri in vista dell’entrata in vigore dei contingenti previsti
dall’iniziativa approvata lo scorso 9 febbraio e appoggiata dai Verdi ticinesi.
Per i Verdi la situazione non è più accettabile, I Verdi chiedono quindi al Governo che si attivi
immediatamente e in modo efficace per arrestare questo sfacelo. In particolare chiediamo:
# che il Governo si attivi al più presto e in modo deciso verso le autorità federali affinché venga
approvato lo Statuto speciale per il Ticino. Richiesta che I Verdi hanno fatto e ribadito da tempo;
# introduca per le imprese che assumono molti frontalieri una tassa in base al loro numero;
# reintroduca la preferenza ai lavoratori residenti;
# blocchi le domande di costruzione di nuovi capannoni, soprattutto quelli destinati al settore della
logistica;
applichi e si impegni a far applicare tutte le 60 misure presentate il 12 dicembre 2013 per arginare
padroncini e limitare i lavoratori frontalieri;
# si attivi per il blocco dei ristorni finché non si arrivi ad un accordo equo con l’Italia;
# sostenga attivamente l’Iniziativa dei Verdi “Salviamo il lavoro in Ticino”, da troppo tempo chiusa nei
cassetti della commissione del Gran Consiglio