La discussione generale sulla mobilità in Ticino avviene purtroppo troppo spesso contrapponendo i vari vettori di trasporto e i diversi attori, mettendo ad esempio le aziende dalla parte dei cattivi e stigmatizzando eccessivamente il traffico privato. La tematica, molto complessa, necessita invece di un approccio globale e se possibile consensuale, che tenga conto della complementarietà dei mezzi di trasporto pubblici e privati, fattore essenziale data la configurazione territoriale ticinese. Inoltre, la mobilità è un tema che tocca tutte le cittadine e i cittadini e di cui tutti sono, in varia misura, responsabili. Il comportamento responsabile passa infatti anche da piccole abitudini quotidiane di ogni singolo e di questo occorrerebbe tenere conto nelle valutazioni politiche sulla mobilità.
Il cantone Ticino si è dotato di un ottimo strumento con le linee guida cantonali sulla mobilità aziendale, che contengono indicazioni molto dettagliate e varie misure ben ponderate sul piano teorico per l’allestimento dei Piani di mobilità aziendale (PMAz). E’ però necessario ampliare la conoscenza di tale strumento non solo presso le aziende ma presso tutta la popolazione perché, come detto in precedenza, la questione della mobilità concerne tutti, dalle aziende ai singoli cittadini, dalle scuole all’amministrazione pubblica. La Cc-Ti ritiene pertanto necessario riuscire ad avere uno scambio permanente sulla mobilità, che coinvolga gli attori privati e quelli pubblici (autorità cantonali e comunali), ai fini di stabilire una collaborazione atta a concretizzare il coordinamento e la condivisione di obiettivi e misure come auspicato dalle stesse linee guida cantonali. Un approccio di questo tipo è una realtà concreta in altri cantoni (ad esempio Basilea-Città) e dovrebbe essere adottato anche in Ticino, nell’interesse di tutti.
Inoltre, in breve, la Cc-Ti formula le seguenti proposte nell’ambito della mobilità (si veda il documento esteso per meglio contestualizzare quanto formulato):
• Al fine di migliorare l’applicazione concreta delle linee guida cantonali sulla mobilità aziendale, il Consiglio di Stato determina un modo di collaborazione continua (condivisione e coordinamento) con gli attori privati. La Cc-Ti si fa carico di coordinare il lavoro della parte privata, coinvolgendo le aziende e le associazioni di categoria. In questa collaborazione vanno implicati anche i comuni secondo modalità definite dal Consiglio di Stato.
• La Cc-Ti si impegna a diffondere le informazioni sulla mobilità aziendale presso le imprese associate e le associazioni di categoria, per facilitare in particolare il lavoro della Sezione della mobilità del Dipartimento del territorio. Possono essere promosse in tal senso anche azioni comuni per far meglio conoscere alle aziende gli strumenti a disposizione e facilitare la creazione di comunità di interessi fra imprese.
• La Cc-Ti si impegna a creare una formazione specifica di “Mobility Manager” in collaborazione con partner istituzionali, in modo da creare figure di esperti che possano contribuire alla diffusione delle competenze specialistiche.
• La Cc-Ti si impegna a creare corsi di aggiornamento interno per gli addetti aziendali che già si occupano di mobilità o di temi affini, affinché il maggior numero di aziende abbia collaboratori con un grado sufficiente di competenze sul tema, facilitando quindi la presa di decisione interna nel senso di una mobilità sostenibile.