La televisione sia ben chiaro è un apparecchio inteso in senso lato indispensabile e utilizzato da molti nel corso di una vita intera. La nuova tecnologia permette chiaramente di vedere programmi, documentari, talk show, dibattiti e quant’altro sia su televisione che sui tablet e smart phone, detti semplicemente Natel o cellulari. Vedere la televisione comporta un costo enorme per ogni famiglia. Calcoliamo tra canone televisivo, balzelli ingiustificati, linea internet perché senza la quale non si vedono i vari canali, un costo per famiglia di ca frs 1600 annuali, ammesso che non si guardino partite sportive o film a pagamento. Diciamo subito che in generale la televisione ha anche una funzione sociale, in particolare pensiamo alle persone anziane e sole che la televisione fa loro compagnia e li tiene inseriti nel contesto mondo e informazione. Ma cosa guarda una famiglia ticinese alla televisione. La nostra televisione RSI, tanto per citare produce programmi e alcuni sono molto interessanti, ma essendo una piccola emittente impiega mezzi pubblici considerevoli, obbligando tutti a pagare un canone, anche se non la usano. La nostra televisione ha un 20% di programmazione di qualità e il resto sono dibattiti (molte volte pilotati), film, documentari sulla natura (fantastici) e quant’altro che forse non riesce ad entrare in competizione con i grandi canali della vicina penisola. Palinsesti che diciamola tutta sono molte volte “spazzatra” se pensiamo all’esasperazione di omicidi, fatti di cronaca nera, politica che incollano verità o semi tali alle varie persone. Con conduttori che fanno accapponare la pelle. Hanno anche loro programmi di cultura, documentari e loro produzioni molto interessanti. Ma il tutto va finalizzato ad una domanda: è giustificabile spendere fr 1600 all’anno solo per avere uno storno di qualche milione ed avere un’azienda, che all’occorrenza si dice privata e a volte si vanta di essere statale, con così tanti dipendenti e tendenzialmente di una corrente politica.
Noi sosteniamo categoricamente la necessità di una nostra televisione di lingua italiana, anche sovvenzionata dallo Stato, ci mancherebbe altro, ma che sia più snella, fresca e vincente. Non abbiamo bisogno di farci indottrinare con i nostri soldi su opinioni vere, abbiamo bisogno di un’informazione coerente e al di sopra delle parti e non di vedere i nostri politici sostenere le proprie fedi senza dare quelle informazioni neutrali che possano permettere a chi assiste di farsi un’opinione favorevole o contraria ad un tema. Vedere un dibattito politico di casa nostra necessita avere vicino del bicarbonato perché il livello proposto è di una vuotezza incredibile. Naturalmente i media, molti o quasi tutti guardano lo share, e allora più polemiche, più gazzabugli proponi più hai la possibilità di fare share, interessa poco la qualità di quanto proposto. Se le commedie dialettali vanno ancora, ma presso utenti già maturi, bisogna rendersi conto che i giovani non sono come li descrivono i vari direttori di testate giornalistiche e di televisioni (pensiamo ai due emittenti ticinesi) gente superficiale che non si informa e non giudica Se così fosse la colpa ricadrebbe proprio su quella generazione che li considera con sufficienza, ma per fortuna molti giovani ragionano, si informano e approfondiscono e al giorno d’oggi lo possono fare praticamente gratuitamente e scegliere loro cosa guaardare e come informarsi. La televisione, che ha certamente un’importanza certificata nella vita sociale, deve sapersi snellire, alleggerire e proporre programmazioni interessanti e evitare di scimmiottare altre emittenti di cui la qualità lascia a desiderare. La televisione di lingua italiana va difesa ad ogni costo in quanto voce di una etnia Svizzera e di minoranza, ma deve venir rivista e levare tutte quelle poltrone che sono solo dei giustificativi per compiacere a qualcuno. La nostra televisione, come ci piace chiamarla, deve costare meno, molto meno e deve essere molto più attualizzata alle tendenze di oggi che sono le necessità informative e di svago che la gente va ricercando. Tutto qui senza se e senza ma. (ETC/rb)