La Svizzera non e’ certo il paese delle sorprese, laddove tiene ancora una formula magica che matematicamente non ha piu’ i numeri per resistere, ma ci si intestardisce nel volerla mantenere. Il partito liberale ha due consiglieri federali pur non avendo i numeri percentuali, tra l’altro rieletti con votazioni poco brillanti Interessante la sostituzione di Berset che lascerà il CF; un ticket socialista imposto, quasi con il ricatto tipo tu voti il ticket e noi votiamo i vostri, che non e’ piaciuto a molti, tanto che il candidato del PS non nel ticket ha tallonato quello che poi e’ stato eletto consigliere federale; Beat Jans dunque il nuovo consigliere Federale. Dopo il primo scrutinio, vergognoso la salita del PS, della sua presidente che ha tirato le orecchie alle camere riunite dicendo di votare il ticket e non altri candidati.
Alla fine un personaggio competente come Daniel Jositsch, pur non voluto dal PS nel ticket ha lottato spalla spalla con il vincitore, segno che al parlamento i diktat non sono graditi. Salvo questa piccola sorpresa tutto e’ proceduto come già si pensava avvenisse.
Una nota positiva, anche se non ci aspettiamo certamente stravolgimenti, il nuovo eletto e’ figlio di operai, e per sua bocca ha affermato che ha conosciuto la povertà, speriamo se ne ricordi ogni volta che si parlerà di socialità, a differenza dei consiglieri federali di destra e di centro.
Strepitosa la riconferma di Guy Parmelin che ha ottenuto praticamente un plebiscito.