Ci domandiamo veramente fino a che punto ci si dovrà spingere per capire di anteporre la logica e la sicurezza ai festeggiamenti e al “far di cassetta”. Tentativo di entrare gratuitamente, alcool che domina la scena, ferimenti vari, malessere e quant’altro, come anche agenti di sicurezza esterni probabilmente non propriamente qualificati (dubbio denunciato da più parti). Dopo i fatti di Locarno di anni fa, alcuni comuni si sono riavveduti e hanno iniziato a contenere i capannoni, limitando il numero di partecipanti e l’età minima di entrata alle varie serate e via dicendo. Rimanere nei propri comuni forse sarà la via che tutti dovranno seguire, per evitare di piangere vittime e per smettere di raccontare di tragedie.
Inutile poi che certi responsabili dei carnevali ci vengano a dire che la sicurezza è garantita. Come fanno molti genitori ad essere tranquilli sapendo i loro figli a carnevale per divertirsi e magari invece del puro e sano divertimento vengono invischiati in guerriglie o in scazzottate varie. Siamo certi che viene venduto alcool solo ai maggiorenni? Evviva i carnevali nostrani di paese dove forse il vero divertimento è ancora prioritario ad ogni forma di esagerazione di violenza e di altro. Bisognerà riflettere, riflettere molto bene su cosa si propone e sulle responsabilità di chi propone … (ETC/rb)
SONO SEMPLICEMENTE ALCUNE RIFLESSIONI CHE POSSONO ESSERE CONDIVISE O MENO, MA I FATTI NON SONO OPINIONI….