È un attimo. Una disattenzione e cado dalla scala rovinando al suolo. La botta è forte. Il braccio è rotto. Un ampia ferita si intravede sotto il maglione lacerato.
Mia moglie subito accorre e mi porta al Pronto soccorso del Beata Vergine di Mendrisio.
Ricevo la prima visita da parte di medici e infermieri. Si prodigano per capire l’entità del danno. Vengo annunciato al reparto radiologico. Ricevo radiografie al braccio, al torace, una Tac alla colonna vertebrale, un’ecografia per indagare se ho subito ferite interne. È allertato il reparto chirurgico.
Vengo operato sotto anestesia parziale. L’osso Ulna spezzato viene nuovamente allineato e consolidato mediante placca metallica e viti. Esco dalla sala operatoria tre ore e mezza dopo il mio ricovero.
Sono assegnato al reparto Chirurgia Due, dove rimango per 4 giorni. Durante tutto questo periodo vengo curato professionalmente da personale competente e simpatico, da medici che si interessano profondamente a quanto mi è successo rassicurandomi sul decorso della guarigione.
La convalescenza prevede visite frequenti al Laboratorio di cura delle ferite dell’Ospedale.
L’ampia e profonda lacerazione dalla quale inizialmente si poteva scorgere l’osso sottostante viene curata con moderni sistemi che comprendono la vacuumterapia e per ultimo le compresse al collagene.
Ricevo anche una serie di cure riabilitative di fisioterapia.
Dopo due mesi ho riacquistato completamente la funzionalità del braccio. Le recenti radiografie indicano il consolidarsi dell’osso fratturato il quale necessiterà di altri 4 mesi per la sua totale ristrutturazione.
Sento il dovere di ringraziare il personale medico e infermieristico dell’OBV oltre al fisioterapista di Balerna per aver prodotto un piccolo miracolo nella consuetudine della loro missione.
Dovrebbe sempre essere così, mi viene da pensare; non solo in Svizzera, anche in altri paesi dove spesso il ricevere cure di qualità è fortuna e privilegio.
Egidio Cescato, Balerna