Fine settimana amaro per i colori ticinesi, entrambe le squadre impegnate, il team 1 nella semifinale per il titolo di campione svizzero a Ginevra e il team 2 nello scontro con Biel-Bienne per decretare la prima della classe in lega inferiore, rimediano decise sconfitte.
A Ginevra nello splendido impianto di Plan- les-Oautes, i bianconeri subiscono i padroni di casa in tutti i fondamentali di gioco, dall’aspetto fisico-atletico a quello tecnico, il risultato finale di 36 a 18 a favore di Ginevra, racconta di una partita mai in discussione e dominata dai locali.
Ci si aspettava forse qualcosa di più dai ticinesi, arrivati è vero, tra le prime della classe, con molta sorpresa da parte di tutti, ma capaci di grandi prestazioni per tutto l’arco della stagione. Sembrava invece, Lugano, una squadra ben lontana da Ginevra per attitudine al gioco e allo stare in campo, Ginevra. che è bene ricordarlo nei match della stagione regolare ha perso una volta e vinto a fatica nel ritorno.
Cosa sia successo ce lo spiega Coach Borghetti, il quale si assume la responsabilità di non aver tenuta alta la pressione sul piano nervoso nelle settimane pre-match, optando per un approccio più tranquillo e affidandosi all’aspetto resiliente nei suoi giocatori, che hanno sempre messo in campo la giusta aggressività ed agonismo e trovato in se stessi le necessarie motivazioni per raggiungere mete importanti, evidentemente non è stato così.
Dal punto di vista tattico la partita è stata letta nella maniera che ci si aspettava, ma troppi placcaggi mancati e gravi errori di riposizionamento, hanno di fatto aperto la strada alla larga vittoria di Ginevra, oltre a scelte arbitrali a dir poco discutibili, che hanno portato al break di 14 a 0 dopo pochi minuti di gioco, errori, è bene sottolinearlo, che non tolgono nulla al meritato successo dei padroni di casa .
Nota negativa di quella che dovrebbe essere sempre una festa, l’atteggiamento del pubblico di Ginevra, che per tutto il match ha insultato i giocatori luganesi anziché sostenere la propria squadra. Un comportamento che non fa parte dello spirito dello sport in generale, ancora meno della pallaovale dove il rispetto per l’avversario è sempre stato uno dei valori fondamentali.
Dirigenti e arbitri in questi casi dovrebbero subito intervenire, perché il rugby non prenda dagli sport più popolari e ricchi le peggiori abitudini.
Ora un po’ di pausa e poi ancora al lavoro per impostare la nuova stagione. La semi finale persa ha lasciato però una domanda, il rugby di coach Borghetti, che spinge sempre i giocatori a fare delle scelte, a mettersi al servizio di un’orchestra , a entrare in campo con la propria personalità, sarà davvero migliore di quello standardizzato dove la disciplina simile a quella di un esercito e la ripetizione ossessiva di un modello di gioco efficace, porta i giocatori a maggiori sicurezze e minori responsabilità?
Un interrogativo al quale , nelle prossime settimane si cercherà di dare una risposta.
ABC
Geneve P-L-O – Lugano 36 – 18 (in finale Geneve PLO)
Formazione
15 Serventi, 14 Castillo (bachmann), 13 Calvaresi, 12 Schmitt G. (Zuger), 11 Fiala’a , 10 Iandiorio, 9 Navas , 8 Borello , 7 Vettorel (Ahumada) , 6 Cocchiarella (Schmitt W.) , 5 Polti (Waber) , 4 Zarrillo (Martinengo) , 3 Buratti (Gianini), 2 Campopiano , 1 Maglia
N.E:
Marcatori:
Mete: 1 navas, 1 tecnica
Trasf. : 1 calvaresi
C.P: 2 calvaresi
Drop: 0
Cartellini:
Bianchi : 1 Calvaresi
Gialli: 1 schmitt g.
Rossi: 0
MVP: Iandiorio