Mettiamo l’altro giorno a Lugano con temperature di 38°C, mettiamo che era un fine settimana, mettiamo che si voglia andare nelle valli a respirare arietta fresca, almeno in serata. Siamo in sei e vogliamo evadere, cosa c^è di più bello che recarsi in qualche locale tipico delle valli e gustarsi il mangiare nostrano, la compagnia e l’ambiente accogliente del ticinese oste. Mettiamo di essere in sei e mangiarci una tagliata per 4 persone, tre bistecche di cui una non condita (l’hanno condita sebbene si è insistito di farla ai ferri non condita, cercando di farci passare per scemi…). Mettiamo di aver preso due bottiglie di vino da fr 38 l’una (già sul prezzo del vino nei ristoranti si dovrebbe aprire un capitolo a se). Mettiamo che nel ristorante in cui ci siamo recati ci conoscono, dunque non siamo turisti ignari di tutto (ammesso che il turista sia ignaro). Una birretta e caffè senza dessert, nel locale si è chiesto Olio di oliva e ci hanno risposto che non ne avevano. Sul più bello il conto. Ben fr 368.- per 6 persone copn servizio inadeguato al prezzo richiesto (una ragazzina che non sa neppure servire il vino). Questo signori miei è rubare e alla categoria di controllare e verificare questi stati in essere. Ah, il locale non lo diciamo, si trova in Ticino e fino ad anni fa era sempre pieno, in particolare quando il meteo gioca a favore delle valli. L’altra sera 10 persone. Primo di tutti il ristoratore stesso dovrebbe farsi qualche domanda. Per noi è semplice; non ci andremo mai più. Ma a parte il danno al nostro borsino, che onestamente è effimero, questi comportamenti fanno male al turismo stesso. Inutile promuovere la regione Ticino, se poi capitano queste cose. Con lo stesso prezzo avremmo mangiato in un ristorante di classe, con servizio adeguato e con una cucina che non ci prendeva in giro. E non diremo mai il nome del locale perché il nostro scopo non è mettere al muro gente che comunque investe dei loro soldi, ma renderli attenti che investire del proprio e poi non adeguare il comportamento lede prima di tutto al loro borsellino e poi alla regione Ticino stessa.
Perché questo scritto? Perché bisogna sensibilizzare le persone che operano al fronte, rendendole attente come la loro opera è il primo biglietto da visita della nostra città Ticino. Se queste sono le premesse, apriti cielo! Ma perché si pensa ancora che se il lavoro cala bisogna alzare i prezzi “stuccando” la clientela. Se il lavoro cala, vuoi la crisi in parte, che non deve essere la scusa di ogni male, ma magari invece di aumentare il prezzo sarebbe meglio affinare il servizio, essere atuentici e veri e portare con gentilezza quello che è la nostra tradizione a tavola. Tra l’altro fattura a mano senza indicazione numero IVA! (ETC/rb)
La fotografia è una nostra foto di archivio che non c’entra nulla con la nostra osservazione sopra, anzi in quell’occasione ci eravamo trovati divinamente bene.