The blues garden” , il nuovo lavoro di Rois Carolus, distributo proprio in questi giorni ,ci presenta un artista maturo e generoso di idee. Nove brani composti, arrangiati, prodotti e suonati da Rois durante questi mesi di chiusure e isolamento.
Ma veniamo alla musica : blues e rock sono la cifra di questo album , atmosfere seventeen e suoni genuini e sanguigni, la scrittura di questi brani è fluida e scorre come le sue dita sulle corde ,a volte graffia altre accarezza ma sempre lascia forti emozioni e sensazione di musica viva .
Apriamo con “Daughter” una viva e pulsante pagina di blues elettrico ,segue “Even the night wouldn’t let you go” ,qui c’è l’anima del rock’n’roll con le sue classiche battute e la chitarra che trascina col suo incalzante ritmo. La terza traccia “I’m in a hurry” come la quarta “I’ve parked on the carpet” ci danno la cifra del suo essere figlio del ‘900 ,artista di cuore e di sentimento,la sua chitarra geme, parla ,urla è sempre protagonista.Segue “Little lovely wanderer” ulteriore episodio di rara genuinità, ed ecco ” Little Wind” una ballad tutta acustica, sognante e morbida con quei temi che ci fanno viaggiare su lunghe e panoramiche strade ,magari su una Harley Davidson.
“The flowers of Calais” ruba l’anima e fa temere di innamorarsi ancora ,una poesia che in mano a Rois rende friabile anche il più duri dei cuori. Concludono questo ottimo lavoro due Electric Ballads: ” The road kisses your tires” e ” Walking among the crystal trees” sono due traccia di pura e potente ispirazione ,l’intreccio dei suoni e la vibrante espressione chitarristica sono il perfetto tappeto della voce, che si adagia su toni profondi come i temi trattati; infatti le liriche sono tratte da nove poesie scritte dallo stesso Rois e riadattare in musica .
Concludendo un lavoro ben fatto , scorre bene all’ascolto e anzi lascia il desiderio di riascoltare ancora ed ancora. Voce tenera, profonda e graffiante proprio come quella della chitarra a cui direi manca solo la parola . Un ottimo episodio della parabola artistica di Rois Carolus, ascoltatelo con calma e magari seduti in poltrona ad occhi chiusi .