Ora anche Monaco, la Germania che sembrava immune dalla pazzia omicida di atti terroristici o semplicemente di folli esaltati, che non hanno nulla da perdere e vogliono lasciare una traccia del loro passaggio. Ogni giorno si piangono morti, ammazzati vuoi da regimi poco democratici e da esaltati e fanatici come anche da semplici pazzi che non hanno nulla da perdere. Poi le origini conducono sempre in una direzione. Anche noi in Svizzera non siamo immuni, continuiamo ad accettare cani e porci, senza alcun controllo invece di iniziare una selezione vera di chi entra ai nostri confini. L’abbiamo visto, anche andare a fare la spesa nei grandi magazzini rischi la vita. Maggior controllo, espulsioni dalla Nazione a chi non si comporta secondo la legge e uno stato sociale rafforzato per chi è Svizzero o residente integrato da anni. Perché forse questa follia omicida ha anche radici di disagio sociale, colpa di una politica insensibile di raccogliere i disagi della gente, una politica menefreghista verso chi veramente ha problemi. Poi ora tutto sembra facile e relazionabile con il filone mussulmano, che di certo fa danni enormi al mondo, ma non è solo quella la causa, bisogna andare a ritroso nella storia e capire come si è sbagliato. Basta ora essere buonisti e giustificare tutto, con pene ridicole a chi si macchia di queste bestiali atrocità. La nostra Nazione, pacifica e con uno stato sociale interessante va cautelata e seguita con maggiore sensibilità e al tempo stesso con il pugno di ferro. Magra, magrissima consolazione il fatto di vivere in un paesello dove non succede nulla, dove il turismo è assente e l’economia va a rotoli e dove non si fa nulla per migliorare. Almeno abbiamo la certezza, forse, di essere talmente inutili in un contesto geopolitico continentale che i folli o i terroristi neppure ci considerano. Ecco forse l’unica fortuna di vivere in questi paesi sperduti nel mondo e dimenticati da tutti. Paesi, dove a differenza delle città e dei grandi centri, esiste ancora il principio della solidarietà. Dove non arriva lo Stato, in questi paesini arriva la solidarietà tra persone, e questo, scusate, a fronte di tutto il resto che non funziona, è una ricchezza che dobbiamo a tutti i costi salvaguardare. Se poi i politici locali, nei piccoli comuni, invece di lavorare fine a se stessi con dinamiche incomprensibili ai più, iniziassero a cercare di capire i vari problemi della quotidianità che attanagliano la popolazione, potremmo dire di vivere in un eden. Purtroppo così non è! (ETC/rb)