Nessuna soluzione senza concorrenza!
Studi medici: la ricetta PLR gode del sostegno della maggioranza
Dopo il rifiuto di dicembre da parte del Consiglio nazionale di ancorare a tempo indeterminato nella LAMal la moratoria all’apertura di nuovi studi medici, misura d’urgenza introdotta nel 2002 e più volte prolungata, la CSSS-N (Commissione della sanità e della sicurezza sociale del Consiglio Nazionale) ha oggi deciso a grande maggioranza di sostenere la proposta del Gruppo liberale radicale alle Camere. Entro la fine del 2016 il Consiglio federale è incaricato di presentare proposte di legge concrete per contenere in modo più efficace lo sviluppo dei costi della medicina ambulatoriale, in ospedale e negli studi medici. In cambio il PLR è disposto a lasciar prolungare per l’ennesima volta per ulteriori 3 anni la moratoria, i cui carattere simbolico appare centrale per alcuni Cantoni.
L’agitazione di alcuni Direttori cantonali della sanità, tra cui quello ticinese, riferita alla decisione del Nazionale dello scorso 18 dicembre era motivata dalla paura che la fine della moratoria avrebbe causato un afflusso di medici stranieri con conseguente aumento dei premi di cassa malati. Ma l’apparenza inganna. L’aumento di autorizzazioni d’esercizio rilasciate ai medici non comporta automaticamente l’apertura di uno studio medico, ma nella maggior parte dei casi si è rivelata soltanto una misura cautelare che molti medici hanno voluto prendere, visto l’insicurezza giuridica attorno al soggetto. L’impatto della moratoria sull’evoluzione dei costi della medicina ambulatoriale è modesto, se c’è. In cantoni con e senza moratoria i costi sono lievitati in modo simile. Appare invece in modo chiaro il forte aumento dei costi negli ambulatori ospedalieri a scapito degli studi medici privati. La moratoria ha quindi generato un trasferimento dei costi dal settore ambulatorio privato verso quello ospedaliero. Quest’ultimo, di competenza dei dipartimenti della sanità dei Cantoni, si è fortemente sviluppato, come viene dimostrato chiaramente nel documento del PLR “Informazioni e fatti nascosti relativi al blocco delle autorizzazioni” (allegato).
Con 12 voti contro 10 e 2 astensioni la Commissione ha deciso la proroga dell’articolo 55a LAMal, per la limitazione delle autorizzazioni a esercitare la professione medica. Questa normativa limitata nel tempo ha trovato una maggioranza, poiché la Commissione ha deciso con 18 voti contro 0 e 6 astensioni di sostenere una mozione commissionale con la quale si chiede un riorientamento delle soluzioni per il controllo dell’evoluzione dei costi nel settore ambulatoriale. Di conseguenza, il Consiglio federale deve presentare entro fine 2016 proposte di legge concrete per tre diverse modalità di controllo dei costi più efficace: 1) gestione da parte dei Cantoni, 2) flessibilità dei prezzi per le prestazioni mediche (prezzi regionali e in base alla qualità) e 3) allentamento dell’obbligo di contratto.
Una soluzione ragionata al posto della perpetuazione di effetti perversi
Bisogna avere il coraggio di riflettere sul lungo termine e di cambiare. La CSSS-N è pronta a introdurre degli incentivi economici per regolare il numero del personale medico, considerando la qualità delle cure e la densità di medici. Il trasferimento dal settore ambulatorio privato a quello ospedaliero causato dal blocco delle autorizzazioni deve essere fermato. I partner tariffali devono poter negoziare prezzi più bassi per le regioni con una maggiore densità di medici e prezzi più elevati per regioni periferiche, affinché l’offerta corrisponda nuovamente alla domanda.
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