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La personificazione del mito, attraverso arcaiche rielaborazioni, ripetizioni e formalizzazioni, è accreditata come una delle teorie che ha portato alla nascita del genere teatrale, ed è quasi certamente attraverso questo processo che è nata e si è sviluppata la forma drammatica.
Trasformazione, trasfigurazione, parafrasi, variazione, sono solo alcuni dei leit-motiv che quest’anno andranno a contaminare tutta l’attività del Centro Culturale Chiasso e che ci ricondurranno non solo alle origini del teatro, ma anche verso e dentro tutti quei linguaggi artistici che nel corso dei secoli hanno cercato di interagire con esso.
Mi riferisco naturalmente alla musica, alla danza, alla pittura, ma anche a quei nuovi mezzi tecnologici come la fotografia, il cinema e la televisione, che in questi ultimi anni hanno profondamente cambiato la percezione della rappresentazione artistica.
Il tema delle trasformazioni, nella sua intrinseca e semantica accezione, è quindi strettamente legato alla storia del teatro, e per questo, forse, ci sarà meno arduo risolverlo dentro un percorso che vogliamo condividere insieme ai tanti pubblici che con noi vorranno intraprendere questo nuovo viaggio.
Ma quali e quante saranno le trasformazioni del mito dentro questa nuova stagione teatrale?
Molteplici e varie, poiché riconducibili a tutto quello che è la condizione umana e alle sue relazioni con il mondo circostante. Saranno trasformazioni affini alle tematiche argomentanti e descrittive del mito come il piacere, il potere e il dovere, e che troveranno spazio e ulteriori declinazioni dentro un percorso teatrale articolato e vario.
Un percorso che si snoderà attraverso diversi spettacoli nei quali troviamo alcuni dei più importanti interpreti del teatro italiano come Franco Branciaroli, Massimo Popolizio, Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai, Alessandro Preziosi, Stefano Accorsi, Luca De Filippo, Massimiliano Finazzer Flory, Marina Massironi, Anna Galiena, Amanda Sandrelli, Beppe Fiorello.
Dal teatro di prosa a quello della commedia senza dimenticare però il genere comico, che gli antichi autori del teatro greco consideravano come un fine prodotto intellettuale, e per la cui conduzione era necessario possedere una profonda conoscenza del mondo e un obiettività sufficiente a considerare le deviazioni dalla norma come qualcosa di ironico e ridicolo.
In itinere verso questo concetto è quindi la serie degli eventi legati alla comicità che ci darà l’occasione di gustare con il sorriso sulle labbra le storie e le metamorfosi di numerosissimi personaggi attraverso le voci di veri maestri dell’arte comica come Ale & Franz, Maurizio Battista, Enrico Bertolino e Ennio Marchetto .
In fondo, l’obiettivo di quest’anno è ancora lo stesso di sempre, perché tutte le strade intraprese, tutti gli argomenti usati e tutte le tematiche affrontate, altro non possono che ricondurci alla nostra primigenia sostanza. Una forma umana sempre ed inesorabilmente in trasformazione.
Ecco allora che anche questa straordinaria forma di straniamento e attrazione che è il teatro trova nel nostro universo la ragione di esistere.
Il Direttore
Armando Calvia