Siamo alle solite, oltre che creare costi enormi alla comunità, creare un passivo di gestione, informando che si dovrà aumentare il biglietto di entrata, già di per se stesso caro, quello che si temeva è avvenuto. leggiamo dai vari comunicati e da altri media, per cui non abbiamo motivo di dubitarne la veridicità, il coma etilico, alcune risse, e costi enormi cagionati alla comunità per far divertire alcuni cittadini. Ma se si chiama divertire vendere alcool senza controllo, perché alla fine di questo si tratta, in quanto si presume che vi siano i controlli e nell’arena del Rabadan non si dovrebbe entrare già fradici di alcool e altre sostanze. Non la facciamo lunga: per noi un solo caso di inciviltà, violenza, droga o alcool che sia è già di troppo. Risultato che il carnevale è una scusa per molti per permettersi quello che di regola non si può. Miscelarsi nella folla, la maggior parte sia chiaro, che vuole divertirsi sanamente e cogliere il carnevale come occasione di gioiosa festa, è troppo facile e ancora più facile rimanere impuniti. Naturalmente per il comitato , a prescindere da queste situazioni drammatiche, tutto va bene anche perché statisticamente i casi andati in pronto soccorso sono minori della passata edizione. Ma il comitato si è fatto un giro all’interno e al di fuori delle aree delimitate e non per vedere la situazione reale con occhi oggettivi o interessa solo incassare e darsi visibilità in TV anche in un momento prossimo alle elezioni? Qui non si tratta di essere favorevoli o meno al carnevale, ma di prendere atto come l’organizzazione non è in grado di contenere il fenomeno violenza, droga e alcool e allora, come in alcuni comuni è successo, bisogna o essere in grado di controllare tutti, anche le tendine che vendono alcoolici a tutti senza un minimo controllo (lo sappiamo e abbiamo i testimoni) oppure che anche il Rabadan faccia un passo indietro e ritorni a essere un carnevale a dimensione di comune. (ETC/RB)