Il discorso è molto più ampio del semplice saluto grazie e arrivederci. Da anni scriviamo sulle nostre pagine dei problemi del settore e cerchiamo di dare alcune soluzioni. L’accoglienza è un progetto a 360 gradi che riguarda tutti, operatori turistici, funzionari amministrativi per il settore e la popolazione. Siamo un cantone turistico, o meglio pensiamo di esserlo, e allora già dalle scuole elementari bisognerebbe istruire gli allievi sul turismo e l’accoglienza. E anche qui si apre un tema enorme sugli insegnanti che dovrebbero anch’essi essere molto accoglienti verso gli allievi e i genitori. Vogliamo dirla tutta una volta per tutte: si è cambiato la struttura organizzativa pubblica di chi dovrebbe occuparsi della promozione del turismo, ma si sono lasciati direttori di aree o agenzie che da oltre venti anni occupano una unità lavorativa senza che si siano innovati. Il turismo e la tecnologia si è innovata a velocità supersonica, qualcuno ci spiega come fa un a persona di 30 anni assunta venti anni fa e che oggi ha 50 anni essere al passo con i tempi. Impossibile! Per cui la pulizia, se di pulizia vogliamo parlare deve essere avviata proprio da questi funzionari che frenano la necessità di innovazione, ma sono stati molte volte eletti o nominati grazie a delle dinamiche partitiche. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Si tratta ora, subito senza troppo tergiversare, di sostituire questi personaggi che ledono al turismo, con gente fresca, preparata ed entusiasta del territorio nel quale opera. Se tra questi funzionari non vi è l’entusiasmo della promozione e l’amore al proprio territorio, loro sono le prime cause devastanti di un turismo di discesa diretta senza biglietto di ritorno. Dopo questo, saranno gli operatori del settore, quelli privati, quelli che mettono mano al loro borsino con i loro soldi, per cui attenzione a criminalizzarli sempre, che dovranno cercare di assumere personale che abbia il desiderio e l’amore della professione, pensiamo ai camerieri, o segretarie di ricezione, in maniera che ogni anello della catena lavori in funzione dell’accoglienza al turista. Presupposto che i prodotti serviti siano di eccellenza e qui abbiamo pochi dubbi sulle capacità gastronomiche dei nostri ristoratori. In Ticino di regola si mangia bene, il Ticino è un bellissimo territorio, un angolo incantevole, al quale bisogna dare tutta la passione che abbiamo dentro. L’articolo del Blick ha semplicemente scoperchiato il problema nella propria intensità e violenza di un settore che non sa rinnovarsi o non permette il rinnovo grazie a una rete di funzionari e una burocrazia folle che rischia di far desistere privati ad investire in questo settore. Un dato a suffragio della nostra tesi che il primo male del nostro turismo è la rete sul territorio. Come mai, in un area limitata come puo` essere una valle del ticino, pur avendo una Agenzia con 4 sottoagenzie, di cui ognuna ha un direttore turistico, ci chiediamo come mai anche i singoli comuni si vedono costretti a assumere comunalmente degli animatori turistici? O l’una o l’altra, ma di certo questo stà a significare che le esigenze turistiche dei vari comuni sono disattese dalla grande organizzazione milionaria a livello cantonale e regionale. Segno evidente che abbiamo alcuni direttori che occupano posizioni che non dovrebbero occupare argo, la soluzione stà nel licenziarli immediatamente e sostituirli con persone meglio capaci. 20 anni di insuccessi turistici dimostrano pure che qualcosa non funziona. E se nello sport dopo 17 partite fallimentari (HCAP e HCL) si licenzia il Head Coach, la stessa operazione deve essere effettuata già oggi con i vari direttori delle sotto agenzie regionali del turismo. Ne va del nostro benessere economico immediato e futuro. Siamo stufi che soldi, dunque risorse importanti vengano sciupate per incompetenza di alcuni funzionari! Quelli che invece amano il loro territorio e la loro professione non hanno nulla da temere !
Deve essere chiaro comunque che i torti non stanno mai solo da una parte, ma viè nel turismo una serie di personaggi che sono intoccabili e finanziati con risorse pubbliche. Forse questa volta bisognerebbe iniziare a “rottamare” in questo ambito, usando un termine caro alla politica moderna.
(ETiCinforma.ch/RB)