Li sentite i nostri guru della politica; ad ogni livello di ordine e grado, sembrano che parlano per compiacere a se stessi. Le loro interpellanze, mozioni o quant’altro hanno una sola finalità: attaccare l’avversario politico in particolare se appartenente aduno schieramento nemico. Tutti, indistintamente con una buona dose di opportunismo popolare per accappararsi i voti della gente. Quella gente che una volta che ha votato poi non interessa più a nessuno. Ma li sentite i nostri guru della politica, i presidenti dei partiti, i porta voce del pensiero dei guru partitici quando parlano. Dicono il nulla, si attaccano tra di loro, come se la politica sia uno scontro tra di loro. Gli interessi della gente, quando collimano con i loro pensieri, quasi mai, non sono fonte di preoccupazione. Sentite i discorsi di Trump, di La Le Pen, di un certo Salvini, e capite dove si posizionano nel panorama politico. Poi si può essere favorevoli o meno, ma almeno chi vota sa cosa pensa e come si comporta quel dato politico. Da noi quando votiamo una persona non sappiamo mai se quello che pensa è quello che dice, se quello che dice sarà il filo conduttore della sa politica futura, insomma parlano a sproposito. Una volta sono per quel dato tema, poi quando si accorgono che l’altro partito la pensa come loro, allora si scostano e vanno fuori seminato. Ogni tanto pensiamo che siano tutti movimenti populisti, sono creati per cercare il predominio personale e non per il bene della gente. Abbiamo la fortuna, chiamiamola così perché poi ci mangiamo il fegato dalla rabbia, di assistere a molte conferenze stampa gestite da politici: ebbene abbiamo raggiunto la convinzione intima che non possiamo allinearci con nessuno di loro: troppo provincia lotti nel modo di essere e troppo opportunisti. Abbiamo parlamentari che su FB sembra siano vicino alla gente, poi quando sai come si comportano nella vita professionale e reale, ti metti le mani nei capelli. Ma tutto fa la guerra, importante per loro avere il cadreghino e quando sei giovane, devi fare le interpellanze che calano dall’alto. Ma allora che senso ha avere un parlamento e un sistema democratico quando le finalità sono private e a vantaggio di pochi. Ci dà fastidio, e noi giriamo sul territorio parlando con la gente, vedere la disaffezione della popolazione alla politica: facciamo tutti una domanda, chi sono i colpevoli di questa situazione?
Troppi lupachiotti travesti da agnellini, ma andate a dirlo al papà di famiglia che ha perso il lavoro perché è stato sostituito da un frontaliere a metà costo, che deve avere fiducia nel sistema. Anzi questo poveretto è ancora oggetto di attacchi da parte di una certa classe di imprenditori che li taccia di lazzaroni perché non accettano il lavoro a condizioni da terzo mondo. Andate a dirlo alla mamma di due bambini che deve lavorare in nero e redditi da fame che i suoi due figli sono sempre soli a casa e non seguiti. Chiaro difficile che i parlamentari, donna in particolare, sappiano di questi problemi. Loro, le donne parlamentari, quando siedono in Gran Consiglio hanno l’asilo nido governativo per i loro bambini. Questo è avvicinarsi alla gente che fa fatica. Siamo delusi ma non senza speranza: basta votare ora le persone che sono come noi e non i soliti avvocati, ingenieri, statalisti e pensionati d’oro; da loro non caveremo un ragno a favore della popolazione. (ETC/rb)