(In fondo articolo in video i vari interventi dei presenti) La Polizia Comunale di Lugano e la Polizia Cantonale Gruppo Visione Giovani, si sono unite per realizzare una campagna di sensibilizzazione sui pericoli della rete e sull’utilizzo dei nuovi mezzi di telecomunicazione, dedicato prevalentemente ai giovani di 5° elementare delle scuole di Lugano.
L’anonimato che esiste sulla rete, le scappatoie legali che permettono questo tipo di bullismo, la pressione di cui sono circondati i ragazzi riguardo alle relazioni digitali e la pressione emotiva che il cyber bullismo infligge alle sue vittime e di rimando alle loro famiglie, sono le ragioni per cui la Polizia della Città di Lugano ed il Gruppo Visione Giovani della Polizia Cantonale, hanno deciso di lanciare una campagna di prevenzione contro la violenza giovanile e le molestie tramite smartphone, rivolta ai futuri allievi di scuola media ed ai loro genitori.
OBIETTIVI DELLA CAMPAGNA
Gli obiettivi che la campagna “SBULLO” si prefigge sono:
• aiutare i ragazzi ad affrontare consapevolmente i rischi che si possono incontrare navigando nella rete e sui social
network.
• far apprendere ai giovani la protezione dei propri dati personali, foto o selfie che si caricano sui social network.
• predisporre i giovani a comunicare immediatamente le situazioni rischiose ai propri genitori e a dialogare
apertamente con i loro docenti a scuola, e con la Polizia.
IL CYBERBULLISMO
Il cyberbullismo (ossia «bullismo online») è il termine che indica un tipo di attacco continuo, ripetuto e sistematico attuato mediante la Rete, un fenomeno che è in costante e preoccupante aumento andando di pari passo con l’enorme sviluppo e diffusione delle nuove tecnologie. Fare circolare foto spiacevoli o inviaremail contenenti materiale offensivo è un tipico esempio di bullismo “cibernetico”. Spesso online vengono meno, grazie alla possibilità di essere “un’altra persona”, le normali remore etiche portando le persone più insicure a fare e dire cose che non sarebbero normalmente fatte o dette nella vita reale. Questo comportamento da così origine a episodi di vera e propria persecuzione e discriminazione violenta, che portano spesso le vittime più fragili a gesti estremi oppure aprono in loro ferite destinate a restare per tutta la vita. Il cyberbullismo è un fenomeno molto grave perché in pochissimo tempo le vittime possono vedere la propria reputazione danneggiata in una comunità molto ampia, anche perché i contenuti, una volta pubblicati, possono riapparire a più riprese in luoghi diversi.
UN FENOMENO IN COSTANTE CRESCITA
Oggi il 34% del bullismo avviene online e, pur presentandosi in forma diversa, può costituire un danno psicologico, soprattutto per i più giovani. Recenti ricerche hanno infatti dimostrato che il cyberbullismo rappresenti un fenomeno che coinvolge sempre più preadolescenti e adolescenti. Questo perché per i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita online e vita offline è davvero minima e questo stile di vita li obbliga a riportare nella loro vita reale ciò che vivono online o attraverso i media tecnologici influenzando così in modo diretto il loro modo di comportarsi offline. Quest’influenza del mondo virtuale su quello reale ha diverse ricadute che devono essere prese in considerazione per comprendere a fondo il cyberbullismo.
Spesso i genitori e gli insegnanti ne rimangono a lungo all’oscuro, perché non hanno accesso alla comunicazione in rete degli adolescenti e perché le vittime, gli autori e gli spettatori di atti di bullismo in rete hanno spesso remore a parlare e pertanto può trascorrere molto tempo prima che un caso venga alla luce.
UNA FORMA DI MOBBING SUBDOLA E FEROCE
Si può definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a
disagio o escludere altre persone.
Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità offerte dai nuovi media. Alcuni di essi sono:
• Telefonate
• Messaggi (con o senza immagini)
• Chat sincrone
• Social network (per esempio Facebook)
• Siti di domande e risposte
• Siti di giochi online
• Forum ontine
Le modalità specifiche con cui i ragazzi realizzano atti di cyberbullismo sono molte. Alcuni esempi sono:
• diffondendo pettegolezzi attraverso messaggi sui cellulari, mail, social network
• postando o inoltrando informazioni, immagini o video imbarazzanti (incluse quelle false)
• rubando l’identità e il profilo di altri, o costruendone di falsi, al fine di mettere in imbarazzo o danneggiare la
reputazione della vittima
• insultando o deridendo la vittima attraverso messaggi sul cellulare, mail, social network, blog o altri media
• facendo minacce fisiche alla vittima attraverso un qualsiasi media
CHI SONO I BULLI CIBERNETICI
Gli autori, i cosiddetti «bulll» o il cosiddetto «branco», sono spesso persone che la vittima ha conosciuto a scuola, nel
quartiere o in un’associazione. Offendono, minacciano o ricattano le loro vittime direttamente o facendo pressione psicologica su di loro, le diffamano, le mettono alla gogna e diffondono dicerie sul loro conto. Chi ne è vittima può subire conseguenze molto gravi, come la perdita della fiducia in se stesso, stati di ansia e depressione.
PERCHÈ UNA CAMPAGNA INDIRIZZATA A UN TARGET così GIOVANE
A differenza di altre iniziative promosse a livello cantonale e nazionale, ad esempio da SKPPSC – Prevenzione Svizzera della Criminalità, la Polizia comunale ha deciso di promuovere questa campagna di prevenzione a utenti appartenenti ad una fascia di età che, tranne rari casi, non è ancora totalmente coinvolta dai dispositivi elettronici.
Anche se una buona percentuale dei bambini che frequentano le elementari possiede uno smartphone, solamente una percentuale ridotta naviga sui Social e chatta nei 810g.
Inoltre gli studenti di 5a elementare sono prossimi all’inizio di un nuovo ciclo scolastico, le scuole medie, dove potrebbero trovarsi confrontati con atteggiamenti aggressivi degli adolescenti che potrebbero sfociare in comportamenti violenti di una certa gravità (bullismo), o con altri particolari comportamenti molesti e delinquenziali sfocianti nell’estorsione e nella violazione della sfera privata (cyberbullismo).
TUTTO È GIÀ STATO PREDISPOSTO
A partire da lunedì 2 marzo e per tutto il mese, il sgt Claudio Mastroianni, in stretta collaborazione con il Gruppo Visione Giovani della Polizia cantonale, incontrerà 25 Classi di 5a elementare della Città di Lugano che saranno divise in due per l’occasione per un totale di 50 lezioni da 50′ ciascuna. Un impegno importante che sarà affiancato anche da una serata informativa per i genitori che si terrà presso le scuole elementari Gerra giovedì 26 febbraio alle ore 20:00.
UN APPROCCIO MIRATO
Dal punto di vista psico-educativo gli aspetti su cui la Polizia della Città di Lugano ha deciso di lavorare sono:
• L’EDUCAZIONE
Sotto l’attenta cura del sgt Claudio Mastroianni e del Gruppo Visione Giovani (sgt c Marco Lehner e app. Christian Gianotti) i ragazzi delle classi di 5a elementare della Città di Lugano verranno educati ai valori del rispetto, dell’identità e delle differenze, della stima e dell’autostima, delle emozioni e del loro riconoscimento.
• LA COMUNICAZIONE
Sfruttando le più appropriate forme di comunicazione, che è alla base delle dinamiche relazionali, l’obiettivo della campagna è quello di aiutare tutti, figli e genitori, a prendere consapevolezza sul significato e sulla responsabilità che comporta l’espressione di un messaggio.
La campagna, studiata dalla Mazzantini&Associati SA, agenzia di comunicazione di Lugano, propone inizialmente due messaggi, uno dedicato al Cyberbullismo vero e proprio e l’altro mirato a rendere attenti i bambini ai rischi che si possono correre navigando in Internet.
Nel corso delle prossime settimane verranno lanciati altri messaggi così da completare il quadro formativo creando una piattaforma di comunicazione mirata, facilmente comprensibile e altamente memorizzabile da un target particolare, giovanissimo, assolutamente immaturo e impreparato ad affrontare ogni tipo di difficoltà perché carente dell’esperienza necessaria.
IMMAGINI COINVOLGENTI PER AIUTARE I PiÙ GIOVANI A DIFENDERSI
L’obiettivo dei messaggi creati dall’Agenzia diretta da Roberto Mazzantini è quello di aiutare i ragazzi a difendersi dal cyber bullismo e dalle insidie della Rete. Attraverso un approccio assolutamente ludico adatto all’età dei destinatari ma completo di tutti gli elementi necessari a fare passare il messaggio, la Polizia di Lugano riesce a comunicare alcuni consigli essenziali:
• non dare corda al persecutore: supplicarlo di smettere, risponder gli per le rime o mostrarsi arrabbiati a volte non fa che aumentare il suo interesse
• si può inviare un unico messaggio con scritto che i genitori sono stati informati e hanno sporto denuncia alla Polizia
• se i fatti sono prolungati e gravi contattare la Polizia
• segnalare il cyber bullo ai moderatori delle chat e dei forum o ai proprietari di blog e siti internet. Nelle comunità virtuali si può contattare il webmaster
• naturalmente parlare con i genitori o con un adulto di riferimento precede tutte queste azioni
PRONTI A SENSIBILIZZARE E DIFENDERE
Nel corso delle ultime settimane il sgt. Claudio Mastroianni ha preso contatto con il Direttore dell’Istituto scolastico comunale Sandro Lanzetti e con i cinque Direttori dei petali (il logo delle scuole di Lugano rappresenta un grande fiore composto da quattro petali ognuno dei quali corrisponde ad una parte della città ed al rispettivo Istituto scolastico di zona) i quali si sono subito dichiarati favorevoli alla campagna.
Si è preso inoltre contatto con il Magistrato dei minorenni, avv. Reto Medici, il quale si è detto anch’egli favorevole all’iniziativa così come ha immediatamente aderito al progetto il responsabile per il Sottoceneri del Gruppo Visione Giovani della Polizia cantonale, sgt c Marco Lehner.
A livello di materiale didattico, da presentare e distribuire, sono stati scelti per i genitori e i docenti gli opuscoli preparati dalla SKPPSC: “Giovani e violenza”,”My little Safebook”, “La propria immagine: tutto ciò che prevede la Legge”, “Pornografia: tutto ciò che prevede la Legge” e “Storie di Internet. .. che nessuno vorrebbe vivere”.
Per i ragazzi è stata invece creata una presentazione in power point intitolata “Teoria sul Bullismo e Cyberbullismo” che sarà oggetto di discussione in classe.
DAL 2 MARZO INTERNET FARÀ UN PO’ MENO PAURA
Entro la fine del mese di marzo ogni allievo di 5a elementare avrà seguito una lezione teorico-informativa di 50′ sul tema del Bullismo e del Cyberbullismo e dovrà essere in grado di riconoscere una situazione di abuso grave (bullismo violento o cyberbullismo) e di adottare il giusto comportamento protettivo.
Durante la serata informativa del 26 febbraio 2015,alle 20.00, presso le SE della Gerra/Molino Nuovo, a seguito di un invito da parte della Direzione dell’Istituto scolastico comunale, ogni genitore di allievo di 5a elementare riceverà gli opuscoli della SKPPSC. Gli stessi saranno disponibili agli sportelli della Polizia città di Lugano.
A tutto questo si aggiungerà la 3a Conferenza nazionale Giovani e violenza organizzata congiuntamente dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, dal Cantone Ticino e dalla Città di Lugano che si terrà al Palazzo dei congressi di Lugano dal 21 e 22 maggio 2015.