Delusione per il rifiuto dell’iniziativa che avrebbe dato un impulso positivo al settore sociosanitario e socioeducativo
Domenica 15 giugno ha avuto luogo la votazione sull’iniziativa popolare ticinese “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”, che ha raccolto il 44,5% di voti favorevoli.
Ricordiamo che l’iniziativa voleva principalmente:
rafforzare le strutture sociosanitarie e socioeducative con:
l’adeguamento del numero del personale in base ai compiti da svolgere, in particolare nella relazione con i pazienti;
il miglioramento delle condizioni di lavoro, in particolare per chi effettua turni disagiati;
la misurazione della qualità di cure e delle prestazioni socioeducative erogate, ma anche della soddisfazione di pazienti/utenti e del personale (dati che saranno resi pubblici)
riconoscere i diritti dei pazienti/utenti e sostenere le associazioni che li difendono;
creare organi di mediazione indipendenti e con procedura gratuita per affrontare le vertenze tra pazienti/famigliari da un lato ed enti sociosanitari/socioeducativi dall’altro (come nella Svizzera interna).
L’iniziativa del Sindacato VPOD Ticino era nata a fine 2022, quindi dopo la pandemia, per dare una risposta concreta al disagio diffuso nel settore sociosanitario e nel settore socioeducativo, che sono confrontati sempre più a tagli finanziari da parte del Cantone. Si trattava di una legge quadro cantonale, elaborata grazie alla collaborazione del compianto avv. John Noseda. Una legge composta da soli nove articoli, che sarebbe stata in grado di orientare le varie leggi in vigore nell’ambito sociosanitario e socioeducativo.
Malgrado gli applausi e le promesse fatte al personale sociosanitario/socioeducativo durante la pandemia, le autorità federali e cantonali hanno fatto pochissimo per affrontare i problemi dello stress, del carico di lavoro, del burn out e dell’abbandono professionale precoce nel settore. L’iniziativa popolare avrebbe colmato questa lacuna nel nostro Cantone e nel contempo avrebbe rafforzato i diritti dei pazienti/utenti.
Dopo il risultato negativo odierno i problemi rimangono sul tappeto in questo importante e delicato settore.
Per questo vigileremo e ci batteremo affinché
il Governo e il Parlamento non procedano ad ulteriori tagli nel finanziamento del settore
le autorità migliorino le condizioni del personale e dei pazienti/utenti con misure puntuali, come hanno indicato nel dibattito avvenuto sull’iniziativa popolare.
Raoul Ghisletta, primo firmatario iniziativa popolare