Da tempo andiamo scrivendo che Tami non è quello per cui si vende da anni. Cacciato un po’ da tutte le squadre, ad onor di cronaca è un po’ il destino dell’allenatore in generis, anche a Lugano pensava di fare il “Santone”. Con il suo metodo, discutibile o meno, stava portando il Lugano sul baratro, vanificando tutti gli sforzi di chi finanzia e deve tirare il carro. Che sia Ciriaco Sforza, rumors, o meglio più che rumors, o altri sarà sempre meglio di Tami che, risultati alla mano, ha fallito lui e rischiava di far fallire il progetto Lugano, per la sua incapacità di farsi un esamino di coscienza. In fondo anche in passato non ha mai dimostrato di poter condurre una compagine ambiziosa di serie A/Super League, ma, aggiungiamo noi, neppure una di Challange League.
Non era comprensibile che il Lugano, ammirato fino a un mese fa, per gioco, spirito di squadra e realizzazione, di colpo abbia disimparato a giocare. Tami, e qui lo sa solo lui, ma noi dubitiamo, avrà preteso… e non ottenendo, non ci ha pensato due volte a tentare di rovinare il club, l’unico ad oggi in Ticino in grado di avere uno scenario anche internazionale, con una scuola allievi degna dei grandi club europei.
Si cambia pagina, grazie al Presidente, che ci mette del suo e non vuole rischiare di vanificare tutti gli sforzi per un “enfant gâté”… Ebbene da oggi ci aspettiamo il vero Lugano, quello ammirato in Europa e in campionato prima di questa fase nera nella sua storia. (ETC/rb)