Lo sport si ferma, o meglio osserva e aspetta. Chi ha i diritti televisivi dichiara che si deve giocare a qualsiasi costo anche senza pubblico. Sicuramente una situazione speciale e problematica complessa ma di certo i campionati di ogni disciplina devono proseguire, anche a porte chiuse. Meglio un campione Svizzero dopo i vari Play-off che un campionato cancellato. Che invece i club dicano di giocare con il pubblico, mettendo la priorità sulle finanze invece che sulla salute, ci lascia basiti, in particolare sentendo le parole di un presidente di un club ticinese, che apre già a soluzioni di salvataggio con soldi pubblici. Allora noi comprendiamo tutte le parti, ma essendo sopra alle parti e non avendo alcun interesse in gioco ci sentiamo di dire che prioritariamente la salute e che i campionati vanno conclusi anche a porte chiuse. Se poi i club non hanno i mezzi per sopportare tutto questo, si facciano tutti degli esami concreti e prendano le dovute precauzioni. Ma affermare, come ha fatto il presidente dell’HCAP che lo sport non è fatto per la televisione, sebbene comprensibile la sua amarezza, proprio in virtù della sua funzione, bisogna fare alcune cifre: 5000 spettatori allo stadio contro 50000 attaccati allo schermo. Queste sono le cifre. Salvare con soldi pubblici i club che piangono perché non riesocno a pagare gli stipendi a una ventina di giocatori, stipendi di oltre 300 mila franchi a stagione, quando vi sono operai che perdono il lavoro e per loro si fa poco, ci sembra essere questo un paradosso insostenibile. Anzi in questo caso, ammesso che si giocherà con stadi a porte chiuse, si dovrebbe permettere gratuitamente a tutti id poter assistere in televisione ai vari scontri sportivi. (ETC/rb)
Poi, la coerenza della politica stà come al nulla del nulla; stadi chiusi da noi e stadi aperti in Germania, stadi chiusi da noi e parlamento aperto, stadi chiusi da noi e frontalieri che circolano incontrollati sul nostro territorio e potremmo proseguire… Forse un po’ più di cautela e coerenza non guasterebbe, anche per rispetto della popolazione residente che ancora si fida e segue, per fortuna, le indicazioni delle autorità per quanto riguarda la sanità.