Titolo: Rapporto sull’educazione ambientale
Proposta: Il Consiglio federale è incaricato di elaborare un rapporto che analizzi varie opportunità per promuovere un piano d’azione nazionale di educazione allo sviluppo sostenibile a livello di scuola obbligatoria. Nel rispetto dell’autonomia cantonale e dei numerosi progetti già in essere, la Confederazione ha la facoltà di analizzare il quadro generale per un concetto trasversale di sensibilizzazione e formazione per l’infanzia e l’adolescenza in materia di rispetto dell’ambiente e di uso parsimonioso e cosciente delle risorse (educazione ambientale).
Argomentazione: Nel 2012 gli uffici federali competenti e la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), riuniti nella Conferenza svizzera di coordinamento per un’educazione allo sviluppo sostenibile, hanno fondato il centro di competenze Education21. Il centro, che lavora su mandato, ha permesso di garantire l’integrazione e la realizzazione dell’educazione allo sviluppo sostenibile (ESS) nel sistema formativo. Education21 aiuta il sistema formativo svizzero a trasmettere ai bambini e ai ragazzi le competenze per comprendere e applicare i principi dello sviluppo sostenibile. L’attuale dibattito politico impone di valutare ulteriori sviluppi in maniera proattiva. Un rapporto che analizzi il quadro attuale e valuti possibilità di sviluppo futuro permetterebbe di aprire la discussione e di istituzionalizzare in maniera democratica un dibattito fortemente presente in una parte rilevante della popolazione. Il rapporto dovrebbe partire dai risultati positivi generati dal centro Education21 e dalle esperienze acquisite, analizzando varie opportunità e possibilità di promuovere un rinnovato piano d’azione nazionale di educazione allo sviluppo sostenibile (educazione ambientale) a livello di scuola obbligatoria. Evidentemente vanno tenute in debita considerazione l’autonomia cantonale e le attività già in essere. La documentazione in materia è ricca e va armonizzata. Un nuovo rapporto permetterebbe di disporre di un documento attuale e utile alla discussione politica promossa da ampie cerchie della popolazione. Come già realtà ad esempio in materia di sicurezza stradale e sessuale, è importante che il Paese disponga di un concetto trasversale di sensibilizzazione e formazione per l’infanzia e l’adolescenza in materia di rispetto dell’ambiente e di uso parsimonioso e cosciente delle risorse.
Titolo: Riduzione e limitazione dell’impiego di plastica monouso nella quotidianità: possibili interventi legislativi.
Richiesta: Il Consiglio federale è incaricato di presentare un rapporto che evidenzi possibili modifiche di legge e di ordinanza atte a limitare e laddove possibile proibire l’impiego di plastica monouso.
Argomentazione: Prossimamente molti Stati proibiranno l’utilizzo di plastica monouso: ad es. nell’Unione Europea entro il 2021, quindi in tutti i Paesi circostanti la Svizzera, in Costarica e in Canada. Anche numerose città svizzere stanno prendendo delle misure, in particolare la Citta di Ginevra che bandirà l’utilizzo di plastica monouso dal 2020 per le attività che autorizza su suolo pubblico. I giovani che sono scesi in piazza negli ultimi mesi, ci hanno fatto capire che sono pronti a fare la loro parte impegnandosi a favore dell’ambiente. La politica deve metterli nelle condizioni di poterlo fare e dobbiamo dare loro una risposta concreta. Porre una forte limitazione all’utilizzo della plastica monouso nella quotidianità, laddove esistono alternative migliori, è un atto opportuno e ragionevole. I cittadini hanno la consapevolezza che la plastica monouso è dannosa per l’ambiente e tecnicamente ci sono varie soluzioni alternative. In effetti è oggi possibile sostituire la plastica monouso, in particolare durante le manifestazioni pubbliche (stoviglie) e nel commercio al dettaglio (packaging), ad esempio con prodotti biodegradabili compostabili. Per gli imballaggi nel commercio al dettaglio il più delle volte il consumatore non ha ancora molte alternative, benché sul mercato esistano varie possibilità. Al contrario nell’ambito di manifestazioni pubbliche e di situazioni di vita privata comune il mercato offre già valide alternative con prodotti a minore impatto ambientale. Purtroppo non ancora tutte le tecniche sono mature e prive di problemi, ma ponendo vincoli severi alla plastica monouso l’industria e il commercio al dettaglio saranno obbligati a trovare delle alternative sostenibili all’enorme quantità di plastica in circolazione. L’obiettivo è di produrre meno plastica, avere obiettivi vincolanti di riciclo, ma anche nuovi requisiti di etichettatura che indichino come devono essere smaltiti i rifiuti. Un rapporto che evidenzi possibili modifiche di legge e di ordinanza atte a limitare e laddove possibile proibire l’impiego di plastica monouso rappresenta un’opportunità e una necessità per dare avvio a progetti legislativi concreti, anche in concerto con i Cantoni.