La troppa democrazia fa male. Era una frase del 1800 che calza a pennello anche ai giorni d’oggi. che strano, candidati che non si sentono mai, sotto elezioni, che siano comunali, cantonali o federali, si adoperano a scrivere i loro pensieri, se almeno fossero i loro, per farsi belli ed avere visibilità gratuita presso i vari media. Da parte nostra noi non ci stiamo a questo gioco, e pubblichiamo gli eventuali scritti senza alcuna citazione di numeri di liste di appartenenza. Non siamo sul foglio paga di nessun politico. Se un politico vuole farsi la sua pubblicità, dovrà usare i canali del marketing, pagando la pubblicità come un commercio/attività normale. Candidati che mai si sono degnati neppure di leggerci, che ora giornalmente inoltrano interpellanze e mozioni, oppure lettere alla redazione spiegando in maniera colorata e lunga il loro, ribadisco se fosse il loro almeno, pensiero per cercare di mettersi la cera e farsi vedere vicino alla popolazione. Quella stessa popolazione che in quest’ultimo anno ha dovuto subire ogni genere di angheria e ha sofferto problemi economici proprio a causa di una politica distante anni luce dalla gente. La democrazia è un bene assolutamente irrinunciabile, ma se nel nome della democrazia e/o libertà di espressione dovremmo pubblicare tutto… ebbene noi non ci stiamo. La pubblicità o promozione va pagata. Nascondersi dietro lettere alla redazione per esprimere concetti triti e ritriti che nessuno legge, perché sa che sono frasi e concetti preconfezionati conseguenti alle varie appartenenze partitiche, mi sembra anche un esercizio inutile. Se i candidati si prendessero il tempo che usano per “sparare” le loro soluzioni o promesse, per operare come volontari, anonimi magari, otterrebbero maggiore considerazione. Fare per favore, di promesse ne abbiamo piene le scatole.
Noi non ci sentiamo obbligati a pubblicare tutto quello che arriva in redazione, in particolare se consideriamo sia solo materiale promozionale per quello o quell’altro candidato. Indipendentemente dal partito o movimento di appartenenza. (RB)