Comunicato stampa easyvote, 14.04.2018
Più educazione alla civica e informazioni comprensibili per le giovani cittadine e i giovani cittadini
Il convegno easyvote 2018 della Federazione Svizzera dei Parlamenti dei Giovani FSPG si è svolto lo scorso giovedì 12 aprile presso il Polit-Forum alla Käfigturm di Berna. Un gruppo di circa 90 partecipanti si è dato appuntamento per discutere, in un faccia a faccia tra specialisti, della fiducia, della formazione dell’opinione e della partecipazione politica dei giovani. I risultati del monitor politico easyvote, delle presentazioni dei relatori e le varie discussioni parlano chiaro: è ora di agire, in primis per quanto riguarda l’educazione alla civica e alla cittadinanza.
Il monitor politico easyvote 2017 è stato utilizzato come base di discussione per il convegno. Esso dimostra che, quando si tratta di temi politici, non solo i giovani sono meno propensi ad informarsi, ma che hanno anche un problema di fiducia nei media. Tutto ciò ha delle ripercussioni negative sulla partecipazione politica.
Gli studi dimostrano la necessità di agire
Ad aprire l’ampia serie di relazioni è stata Cloé Jans, responsabile di progetto presso l’istituto gfs.bern, che ha presentato il monitor politico easyvote 2017 ribadendo come i giovani vedano comunque il lato utile della politica e non siano di per sé disaffezionati alla politica. Ciononostante, alcuni di loro ritengono il linguaggio della politica troppo complicato. Essendo la scuola l’istituzione che raggiunge il maggior numero di giovani, la relatrice vede qui un potenziale di miglioramento. L’insegnamento della civica e della cittadinanza dovrebbe in primo luogo indicare ai giovani dove reperire le informazioni, in secondo luogo trasmettere loro le competenze che li renderanno cittadine e cittadini attivi. Soltanto così sarà loro possibile partecipare alla nostra democrazia.
Zoë Maire, responsabile di easyvote, ha chiesto a tutti gli attori politici e a tutte le istituzioni politiche di fornire informazioni accessibili, orientate ai fatti e politicamente neutrali affinché i giovani possano farsi una propria opinione. Al contempo easyvote ha annunciato lo sviluppo della nuova applicazione votenow. L’applicazione disponibile a partire da autunno 2018, è concepita principalmente per l’insegnamento scolastico (nell’ambito del progetto easyvote-school), ma sarà tuttavia messa a disposizione di tutti. Questo strumento è la risposta di easyvote a due sviluppi: da un lato alla recente crescita del gruppo degli attivisti digitali, dall’altro all’indecisione dei giovani quando si tratta di temi politici. Formarsi un’opinione sarà più semplice con l’uso dello smartphone. Un giovane che non ha fiducia si informa meno, ha più difficoltà a farsi un’opinione e di conseguenza non partecipa alla vita politica.
In un esperimento di ricerca easyvote ottiene voti migliori rispetto alla Confederazione
Isabelle Stadelmann-Steffen dell’Università di Berna ha presentato un sondaggio-esperimento del 2017 che ha confermato la qualità dell’offerta easyvote. L’opuscolo easyvote, in confronto al libretto di voto pubblicato dalla Confederazione, viene giudicato come più accattivante, accessibile e neutrale. Anche i video easyvote vengono valutati come più competenti e credibili rispetto ai video della Confederazione. Questo non solo dal pubblico target di giovani tra i 18 e i 25 anni, ma anche da persone oltre questa fascia d’età.
Le verità costruite richiedono sensibilizzazione
Olivier Glassey dell’Università di Losanna ha chiuso la serie di relazioni con un tema di grande attualità, ovvero quello della raccolta di informazioni tramite i social media: quello che vedo è vero o costruito? Glassey ha ribadito ancora una volta che i social media e i motori di ricerca, potendo calcolare le preferenze dell’utente, deformano la percezione soggettiva e la verità oggettiva. Essendoci tuttora una specie di black box che rimane inaccessibile all’utente, occorre sensibilizzare i giovani in merito a questo fenomeno.
Chi è chiamato ad agire?
Matthias Aebischer (consigliere nazionale PS), Daniel Binswanger (giornalista Die Republik), Laura Zimmermann (Operazione Libero) e Philipp Gut (giornalista Die Weltwoche) hanno partecipato ad una tavola rotonda. Alle domande centrali del convegno sono state date varie risposte. Matthias Aebischer chiede informazioni brevi e concise, specialmente se si tratta di politica, e ciò non solo per i giovani. Tale approccio deve essere a suo avviso adottato da tutti gli attori della politica. Daniel Binswanger si appella alla responsabilità della scuola nell’educare i giovani ad essere delle cittadine e dei cittadini responsabili per quanto riguarda il loro consumo mediatico. Solo così sono in grado di giudicare la veridicità di un fatto e decidere di quali informazioni fidarsi.
Bisogna sfruttare il potenziale
La posizione condivisa da tutti i partecipanti al convegno era evidente: viste le informazioni ottenute vi è una chiara necessità di azione. Il grado di informazione in diminuzione e la fiducia in parte bassa dei giovani nelle istituzioni e negli attori politici sono da considerare preoccupanti. Le istituzioni politiche e gli attori politici sono ora chiamati ad intervenire, ognuno nel proprio ambito di lavoro: le scuole, ad esempio, per quanto riguarda l’educazione civica e alla cittadinanza, oppure i media in quanto servizi che trasmettono informazioni.