Il cibo ha sempre avuto un ruolo importante nella mia vita, che va oltre il semplice sostentamento… già da piccolo osservavo mia nonna mentre faceva i “tajarin” o le lumache al “verde” e mia madre che guarniva con passione i piatti della nostra tradizione.
Quando ti siedi ad un tavolo dell’Osteria la Torre di Cherasco (CN) e apri il menù queste sono le prime righe che puoi leggere e comprendere subito dove sei arrivato. E poi ancora…
Invitandovi ai nostri tavoli vorrei trasmettervi tutte le emozioni che sento, la passione e l’esperienza che mi hanno da sempre accompagnato nel preparare questi piatti… nella scelta dei vini, nel piacere di servirli… affinchè vi rimanga un buon ricordo di noi…
Sono le parole, o meglio il pensiero di Marco Falco chef e patron dell’Osteria. Cuneese di nascita ma cheraschese di adozione dal 1990, dopo varie e importanti esperienze tra locali e alta gastronomia nel 2003 decise di dare vita all’Osteria dapprima posizionata in Via Garibaldi, proprio vicino alla vecchia torre da cui prese il nome, e dal 2011 dell’attuale sede di Via Ospedale al numero 22 nel cuore della città.
E’ un luogo semplice ma accogliente, confortevole, caldo, decisamente famigliare in cui ti senti a casa. Alle pareti i dipinti del pittore cheraschese Romano Reviglio. In cucina oltre a Marco il figlio Mattia e la nuora Gloria. I piatti sono quelli della tradizione spesso impreziositi da una delicata rivisitazione. Fondamentale l’utilizzo di materie prime di altissima qualità e in buona parte provenienti dal territorio.
Indiscutibile la passione di Marco, ma è il talento del gruppo di lavoro ad elevare l’Osteria a meta doverosa per i palati raffinati. I prodotti del forno sono preparati giornalmente con lievito madre e farine selezionate, la pasta rigorosamente fatta in casa come esige la vera tradizione piemontese.
Il menù è ricco di proposte raffinate che spaziano dai deliziosi antipasti di carne, pesce e chiocciole: siamo a Cherasco patria indiscussa delle celebri “escargots”. I primi piatti, quelli tradizionali come i raviolini del plin ai tre arrosti o i tajarin con la salsiccia di Cherasco, e poi gli gnocchi di patate e farina di castagne serviti con porri e fonduta di formaggio Castelmagno. Il risotto ai carciofi con chiocciole e crema all’aglio dolce. E non dimenticate di provare i ravioli ripieni di topinambur accompagnati da burro e acciuga. I piatti cambiano in base alla stagione e alla disponibiltà delle materie prime; durante il giusto periodo regna sovrano il tartufo pregiato.
Il carosello dei secondi mette in imbarazzo anche il più arguto gourmet: vitello, coniglio, agnello, chiocciole, tutti ingredienti utilizzati ai fornelli con fantasia a capacità. Se gradite un tocco di storia della cucina piemontese assaggiate la finanziera, fatta a dovere con una moltitudine di ingredienti come da tradizione, oppure i batsoà, altra chicca di questa terra preparata con il piedino di maiale e arricchita da Marco con i gamberi.
Il ricco carrello dei formaggi selezionati sarà un altro piacevole momento. Per i dolci mi limito segnalarvi l’arancia candita con meringa e panna; ma sarete voi a scegliere ciò che più vi aggrada, di certo ne rimarrete entusiasti.
La cantina dell’Osteria è ben fornita con i grandi vini di questa terra magica per il suo mondo enologico, Barolo su tutti, ma non mancano etichette di altre regioni e della vicina Francia. All’Osteria la Torre si pranza e si cena ad eccezione del lunedì che è il giorno di riposo.
Cherasco è un’amabile località della Provincia Granda che offre al turista cultura, storia e buona cucina. Famosi sono i suoi mercati, in particolare in tema di antiquariato, ma anche il Museo della Magia, i palazzi antichi, il castello Visconteo, le rievocazioni storiche e naturalmente le chiocciole. Napoleone lasciò qui il segno nel 1796 con l’assedio della città e soggiornò a Palazzo Salmatoris.
Alla Torre ci ero già stato in occasione della festa delle chiocciole, le avevo degustate alla cheraschese, come ripieno degli gnocchi, fritte con anelli di cipolla e salsa di soia, alla bourguignonne, con l’uovo, ci sono tornato con grande piacere, piacere nel chiacchierare con Marco e respirare tutta la sua passione per la cucina, piacere di un buon bicchiere di vino, piacere di un mangiare vero e sincero, gustoso e raffinato. Piacere di un ottimo momento di vita con un torchon de foie gras preparato dallo chef.
Fabrizio Salce