Massimo Suter, chef-patron del Ristorante al Porto di Morcote, è il nuovo presidente di GastroTicino. Lo ha deciso il Consiglio d’amministrazione eletto stamattina dall’assemblea dei delegati, riunita al Centro Monte Verità di Ascona.
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Suter succede a Marco Huber che gli ha passato il testimone dopo 12 anni di competente impegno ai vertici della federazione esercenti albergatori. Gli altri eletti nel Consiglio d’amministrazione sono: Antonio Florini (vicepresidente), Danilo Gobbi (cassiere) e i membri Daniele Meni, Nunzio Longhitano, Luca Banfi, Ketrin Kanalga (nuova), Michael Lämmler (nuovo) e Fabio De Robbio (nuovo). Un sentito ringraziamento è andato, oltre al presidente uscente, anche al vicepresidente Mattia Manzocchi, al cassiere Claudio Risi e al membro di CdA Michele Gabuzzi.
All’assemblea sono intervenute numerose autorità e molti ospiti. Nel suo saluto il sindaco di Ascona, Dr. Luca Pissoglio, ha sottolineato l’importanza della ristorazione e dell’albergheria per il turismo, una delle migliori espressioni della regione. Tra gli altri interventi, quello del consigliere di Stato Manuele Bertoli, il quale ha evidenziato come il settore “fa e deve fare cultura”, in quanto la gastronomia è cultura. E la diversità del Ticino rispetto all’Italia e alla Svizzera interna, è un patrimonio importante. Patrimonio che va salvaguardato e promosso attraverso la qualità dell’offerta, l’accoglienza e, naturalmente, la formazione professionale.
Il segretario cantonale, Gabriele Beltrami ha proposto invece un bilancio delle attività a favore degli associati; secondo un sondaggio eseguito dalla federazione, i servizi forniti sono giudicati positivi dai soci, in misura superiore al 94%.
Il presidente cantonale uscente, Marco Huber e il membro del Consiglio di GastroSuisse, François Gessler, hanno lanciato un forte appello a votare “no” all’iniziativa sui salari minimi. Un’iniziativa dannosa per le gravi conseguenze che avrebbe sul settore della ristorazione e dell’albergheria. L’iniziativa minaccia il modello di successo svizzero basato su un mercato del lavoro liberale e, come più volte ricordato in queste settimane, la determinazione dei salari non è compito dello Stato, ma riguarda gli imprenditori, i lavoratori e le parti sociali. Un salario minimo imposto dallo Stato comprometterebbe, invece, il sistema consolidato di partenariato sociale; gli esercenti albergatori, infatti, hanno già un Contratto collettivo nazionale di lavoro che fissa i salari minimi. Un salario minimo fissato dallo Stato renderebbe impossibili soluzioni su misura, condivise e sostenibili. Il risultato sarebbe di mettere a rischio numerosi posti di lavoro.
Anche sull’IVA – e in particolare, riguardo all’iniziativa lanciata da GastroSuisse “Basta con l’IVA discriminatoria per la ristorazione” – Huber e Gessler si sono augurati che la popolazione sosterrà la categoria quando si tratterà di votare (presumibilmente in autunno), considerando quanto questo modello sia ingiusto: non si capisce perché gli esercenti e i loro clienti debbano essere tassati tre volte di più, a parità di prodotto offerto, rispetto ai take-away.
Nel suo saluto all’assemblea, il presidente Massimo Suter, ha affermato con decisione che lavorerà a favore di un Consiglio d’amministrazione coeso che difenda il lavoro degli associati. Sarà “il presidente di tutti”, un presidente che marcherà presenza nei Comitati di Sezione e negli esercizi pubblici dei soci, per ascoltare dalla loro voce quali siano i problemi che affliggono la categoria. Ha infine lanciato un appello ai politici affinché intervengano sul fronte di un traffico, che ormai sta intasando il Ticino, creando difficoltà non solo agli automobilisti, ma anche ai clienti e ai turisti. L’assemblea si è conclusa con una degustazione organizzata dal Centro di Competenza Agroalimentare e Ticino a Tavola, offerta da diversi produttori, per dimostrare quanto siano splendenti le gemme del nostro patrimonio agroalimentare.