Ma non è tutto !. L’8 gennaio 2015 andrà in scena il Roestigraben liberale con il braccio di ferro per il quinto candidato per i liberali alla lista del Consiglio di Stato. Ma non è tutto; i liberali hanno perso un seggio, hanno perso due città e senza Speziali potrebbe accadere che anche Locarno venga persa. Un’erosione spiegabilissima con il modo di porsi da parte dei liberali da una decina d’anni fa. Importante per questo partito la lotta interna per la supremazia, meno, molto meno importante il bene comune. Possiamo essere estimatori o meno, ma di fatto l’ultimo pezzo che si stacca dal partito è di certo la più importante. Una donna, unica in Ticino, che in un momento di profonda crisi è riuscita a sanare la situazione economica della sua città, che consegna ai suoi successori una città, unica in Ticino, con un futuro roseo e con finanze solide.
Lo sfogo della sindaca di Locarno, è racchiuso tutto qui, con l’amarezza di chi ha operato contro i personalismi di casa propria (PLR) e contro anche alcuni Municipali che hanno solo criticato e fatto barricate contro la propositività di Carla Speziali. Un partito che a livello cantonale ha ancora la maggioranza relativa, minima, che a volte ritiene di essere assolutista e di non sapere ascoltare, si trova a dover affrontare periodi elettorali imminenti con gravi difficoltà di identità, tanto da rischiare anche l’unico seggio in Governo e di perdere la maggioranza relativa a livello cantonale. La tornata elettorale sarà inflessibile contro chi in questi dieci anni non ha capito che il mondo, e conseguentemente anche la politica, è cambiato e ha continuato con atteggiamenti che oggi sono diventati inadeguati per una società che vuole e chiede pretendendone, trasparenza e onestà intellettuale. Un fenomeno, questo, che non colpisce solo i liberali, ma che tocca pure gli altri due partiti storici, in minor entità, ma altrettanto preoccupante. Siamo alla soglia di un cambiamento epocale, dove sia possibile sperando che gli elettori percepiscano questo momento storico importante e votino di conseguenza. Molti politici non si ripresenteranno, perché hanno capito, bontà loro, che il vento soffia non più da ponente, chi invece pretende di essere un avente diritto alla poltrona, si chiede all’elettorato di “rottamare” tutta quella generazione che ha sempre fruito della politica per interesse personale, cercando gli agganci che abbiano a loro permettere il mantenimento dei privilegia di parlamentare o politico eletto in qualsiasi ambito. Dovrebbe essere preoccupato, il presidente liberale, così come quello pipidino e quello socialista di una erosione di personaggi storici dei propri partiti, facendo anche mea-culpa, perché non sufficientemente protetti e lasciati al loro destino, quando magari anche attaccati nel computo delle loro funzioni. E’ chiaro che in questa situazione, movimenti piccoli, ma importanti e che hanno dimostrato in questi anni una serietà di lavoro e impegno (non discutiamo le posizioni politiche) importante, potrebbero fare la differenza e dare parecchi dispiaceri a chi è sempre stato abituato ad avere un elettorato cieco, che marciasse senza mai discutere i temi ma andando alla Bulgara al voto con a volte già le indicazioni scritte. Questa erosione, speriamo che abbia a portare con se una innovazione di cui tutti abbiamo tremendamente bisogno.