Due mesi e più di attesa, un avvicinamento interessante, aspettative differenti per le due ticinesi. Una punta al titolo, inutile negarlo, ma anche quest’anno non parte come favorita ma tra quel gruppetto che se la possono giocare. Poi il titolo è una questione di molti fattori che devono combaciare: amalgama, spirito di sacrificio, ferimenti, allenamenti, schemi e anche un po’ di fortuna. Ci aspettiamo dunque il Lugano che in questi ultimi anni ci ha fatto emozionare e ogni anno è arrivato li,li per cogliere il frutto del lavoro svolto, rubatogli da avversari meritevoli, nulla da eccepire, ma a volte anche favoriti dalla sorte che può chiamarsi pure arbitraggio di parte. Ma guardiamo avanti; il Lugano si presenta ai nastri di partenza con le carte in regola per emozionarci tutti. Unica compagine in Ticino che possa ambire a tanto, poi se sarà Titolo ottimo, altrimenti comunque bene perché punterà in alto e ci arriverà…
Saliamo in valle e sportivamente parlando le cose non dovrebbero cambiare di molto. Cereda ha un compito difficile ma ben delineato. Di certo questo nuovo corso dei leventinesi lo dobbiamo a lui in particolare e alla fortuna che non ci sono soldi, in maniera che la dirigenza non si metta a fare esperimenti e cambiamenti, condizionati da GBB che ha in mente tutto fuorché il bene del club. Avevamo visto di buon occhio le norme restrittivi del ministro della Polizia, poi andandosi a sciogliere su pressione del club, il quale ha avuto pressioni da GBB. Dimostrazione che la lotta alla violenza in casa Biancoblù è solo un modo di dire ma nessuna volontà del pugno di ferro per evitare fatti come l’anno passato, di violenza inaudita con una dirigenza incapace di prendere provvedimenti tali da evitare simili situazione. Basti dire che in una presentazione, il direttore del club se ne è uscito con innocenza pacchiana che devono sensibilizzare i tifosi a non fumare in pista, proibito, ma che non sono in grado di far rispettare questo divieto. Questo la dice lunga sul contorno del club. Ma veniamo allo sport: obiettivo dichiarato il mantenimento del posto nella massima categoria. I play-off sarebbero un bel risultato, non irraggiungibile, ma per arrivarci bisogna che non vi siano più quei vuoti di corrente come le passate stagioni, compromettendo la stagione stessa. La pista nuova? Un’incognita che probabilmente si realizzerà… Ma siamo certi che porterà quello che hanno promesso e vanno dicendo da anni. Noi onestamente ci speriamo ma siamo molto scettici e abbiamo l’impressione che sarà un salto nel vuoto, non costruirla ma il mantenerla. Ma, e ripetiamo, speriamo di essere sorpresi favorevolmente. Non dimentichiamo che il club è un sorvegliato speciale per i conti da parte della Lega, ogni mese deve consegnare i rendiconti..
A tutte e due i club che vanno per la maggiore l’augurio di raggiungere i propri obiettivi e che al Lugano i tempi sono maturi per riportare in Ticino il suo ottavo titolo di Campione Svizzero.
Una nota sui tifosi: ci auguriamo di non assistere mai più a scene di teppismo e di violenza, di assistere alle partite come vero spettacolo di sport e di aggregazione di gente. Lo sport, lo ripetiamo deve essere un esempio di vita, in pista e fuori pista. In caso di disordine che siano chiamati i club a rifondere tutte le spese cagionate come gli interventi di polizia, e altri interventi e che finalmente le autorità usino i pugni di ferro contro chi rovina la festa, sia a Lugano che in valle.