Bella chiacchierata questa mattina con il nuovo allenatore HCAP, Luca Cereda e con il nuovo DS, l’ex capitato Paolo Duca. Non si è parlato di mercato, di giocatori e di movimenti sportivi, ma si è voluto porre l’accento come il progetto Ambri chiede ai giocatori e allo staff di adottare la filosofia del sudore, del non mollare e dell’identità territoriale. Il progetto a medio termine è proprio quello di inserire in rosa dei giovani e con metodologie nuove tanto da dover far crescere il giocatore. Ecco con questa filosofia l’Ambri potrebbe diventare appetibile per molti giocatori, come palestra di crescita sportiva e umana. L’allenatore, supportato dal DS chiedono anche durante gli allenamenti l’esercizio alla forza, resistenza e velocità. Insegnare ai giocatori di andare immediatamente alla ricerca del gol. Una filosofia nuova dicevamo, che rende anche difficoltoso la ricerca degli stranieri, che non devono essere solo ottimi giocatori, ma devono sposare l’eccezionalità nel giocare in una squadra nostalgica, particolare, piccola, forse una realtà unica al mondo. E qui i due hanno sottolineato qualcosa di molto importante.
• Giocare ad hockey è un privilegio (basta pensare agli operai di fabbrica)
• Giocare per l’Ambri è un privilegio (si entra in una sorta di sogno-realtà-mito)
• Identificarsi nella storia del club e nella realtà di oggi
Il DS ha sottolineato che se anche solo un giocatore non dovesse integrarsi in questa miscela ideologica di integrazione sportiva-storica, non vi saranno sconti per nessuno.
E’ una maniera nuova di concepire pure i rapporti con i media, evitando gli scoop inutili e non veri, che mettono in difficoltà il club, costrigendolo a smentite e altro quando invece in questa fase iniziale di questo nuovo Ambri le energie dei dirigenti devono essere tutte incanalate per supportare questo nuovo ed ambizioso progetto.
E’ nostra impressione che questo desiderio di riprendere in mano l’odore della storia del club sia dettato anche da contingenze finanziarie, che se così fosse, dando privilegio alla scoperta di giovani talenti, non tutti i mali vengono per nuocere. Risaputo che il capitale primo del potenziale della squadra sono i giovani e il relativo movimento giovanile.
Alla domanda sorta che chiedeva in caso di un filotto di partite negative, se la dirigenza è in chiaro di non “panicare” e magari rimescolare nuovamente le carte. Duca, per noi comunque il Capitano storico di questo club ha ammesso che arriveranno i momenti duri e sarà proprio in questi frangenti che la nuova ideologia di gruppo, di storia e di integrazione globale tra giovani e stranieri, dovrà saper superare le difficoltà senza andare in panico. Il fatto di aver iniziato con una ventata innovativa di gente legata storicamente al club, Cereda e Duca ne sono gli esempi più eclatanti è il segnale che si vuole dare anche alla famiglia Biancoblu; rimanere uniti ai colori perché chi gioca nell’HCAP non è un giocatore ma si è calato nei panni di un ambasciatore di una storia che non può terminare sul ghiaccio semplicemente per un periodo negativo di risultati. Staremo poi a vedere se i finanziatori capiranno, non solo a parole ora che sul ghiaccio non si gioca ancora, ma anche in quei momenti che saranno difficili e sarà necessario stringersi tutti.
Piacevole è constatare la trasparenza del nuovo DS chiedendo chiaramente di parlare tra club e media in maniera sincera, proprio perché il club ha necessità di tranquillità. Non per nulla, salvo qualche accenno sulla squadra, che non vogliamo riferire proprio per cogliere l’essenza innovativa di questo nuovo Ambri.
Per il mercato e le altre novità avremo tempo e spazio per riferirne in maniera ampia sui nostri media.