Il Consiglio Federale ha risposta all’interpellanza del consigliere nazionale Ignazio Cassis sulle lingue nazionali nel settore professionale. La risposta conferma l’analisi svolta dal Forum: in pratica vi é l’offerta di una seconda lingua nazionale o di una lingua straniera (cioé l’inglese). Di conseguenza nella Svizzera tedesca e nella Svizzera francese l’italiano – con questa impostazione – non trova nemmeno la possibilità di essere offerto come possibilità di scelta per gli allievi (contrariamente alle disposizioni che regolano la maturità liceale). La Confederazione non dispone neppure di dati e informazioni su quali lingue vengono insegnate nei diversi cantoni , ciò che è molto deludente.
Il tema dell’insegnamento delle lingue nazionali nelle scuole professionali sarà oggetto d’esame in occasione di una prossima seduta del Comitato del Forum per l’italiano in Svizzera.
Qui di seguito la risposta del Consiglio Federale:
15.3529 – Interpellanza
Lingue nazionali nelle scuole professionali. A che punto stiamo?
Depositato da
Cassis Ignazio
Data del deposito: 09.06.2015
Depositato in: Consiglio nazionale
Stato delle deliberazioni: Non ancora trattato dalla Camera
Testo depositato
La conoscenza delle lingue nazionali è molto importante per la formazione dei nostri giovani: oltre a
favorire la comprensione e lo scambio fra le regioni linguistiche, essa valorizza e rafforza il nostro
plurilinguismo. In questa prospettiva il ruolo della scuola è determinante per assicurare una base su cui
innestare successivi approfondimenti. Negli ultimi mesi si è molto parlato a giusto titolo
dell’insegnamento di una seconda lingua nazionale nelle scuole elementari e degli obiettivi che si
vogliono conseguire al termine della scuola obbligatoria. L’insegnamento delle lingue deve però avere
continuità anche nelle scuole che seguono: se le lingue nazionali sono ben presenti nelle scuole liceali,
poco si sa invece della loro presenza nelle scuole professionali, settore in cui – è bene sottolinearlo – vi
accede il maggior numero di studenti che in Svizzera concludono la scuola obbligatoria. Al Consiglio
federale spetta la responsabilità della formazione professionale, in stretta collaborazione con i Cantoni.
Pongo perciò alcune domande volte a chiarire l’effettiva presenza delle lingue nazionali nell’importante
settore dell’insegnamento professionale.
1. Quali sono le disposizioni di legge e/o di regolamento che disciplinano l’insegnamento della lingua
del luogo e delle altre lingue nazionali nelle scuole professionali?
2. Quali sono le competenze della Confederazione e dei Cantoni nell’offerta e nell’insegnamento delle
lingue nazionali?
3. Queste scuole offrono agli studenti la possibilità di studiare le lingue nazionali? E quali?
4. Sono disponibili informazioni sulle lingue nazionali offerte dai Cantoni nelle loro scuole e dati
statistici sul numero di allievi che, accanto alla lingua del luogo, seguono lezioni (obbligatorie o
facoltative) nelle altre lingue nazionali?
5. Vi sono nelle scuole professionali esperienze di classi bilingue, cioè di classi in cui l’insegnamento è
impartito in due lingue nazionali (cfr. Mo. Semadeni 14.3143)?
6. Come valuta il Consiglio federale l’attuale offerta d’insegnamento delle lingue nazionali nelle scuole
professionali?
7. Vi sono, a giudizio del Consiglio federale, possibili altri interventi per favorire ulteriormente
l’insegnamento delle lingue nazionali in questo settore?
Risposta del Consiglio federale del 26.08.2015
1. / 2. / 3. L’insegnamento nella lingua del luogo in cui si trova la scuola è integrato nell’insegnamento
della cultura generale presso le scuole professionali. Gli obiettivi formativi, emanati dalla Segreteria di
Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI), sono stabiliti nel programma quadro per
l’insegnamento della cultura generale e specificati nei programmi d’istituto delle scuole professionali.
Anche se l’insegnamento della cultura generale non prevede una seconda lingua nazionale,
quest’ultima può essere appresa nella parte dedicata all’insegnamento professionale.
Secondo l’articolo 12 capoverso 2 dell’ordinanza sulla formazione professionale (OFPr), nelle
ordinanze della formazione professionale di base “di regola è prevista una seconda lingua”. In questo
modo la Confederazione ha creato le condizioni per l’insegnamento in una seconda lingua nazionale o
in un’altra lingua straniera. L’effettiva presenza di una seconda lingua nelle ordinanze delle singole
professioni e il tipo di lingua sono aspetti disciplinati dalle organizzazioni del mondo del lavoro in base
alle loro esigenze. In linea di massima, l’insegnamento della seconda lingua è finalizzato
all’applicazione pratica nel contesto lavorativo.
4. Delle 211 ordinanze in materia di formazione emanate dall’entrata in vigore della legge sulla
formazione professionale (2014), sette prevedono l’insegnamento di una seconda lingua nazionale. Nel
2013 questa norma ha riguardato poco meno di 35 000 apprendisti (il 16% del totale). In dieci
ordinanze in materia di formazione sono i Cantoni e le scuole professionali a scegliere tra una seconda
lingua nazionale e un’altra lingua straniera, di solito l’inglese (34 000 giovani nel 2013 ovvero quasi il
16% del totale). La Confederazione non sa quali lingue vengano effettivamente insegnate nelle scuole
che decidono autonomamente né raccoglie dati sui corsi di lingua facoltativi offerti agli apprendisti.
Anche gli allievi della maturità professionale devono frequentare le lezioni di una seconda lingua
nazionale e di una terza lingua nazionale o dell’inglese. Ciò riguarda ogni anno circa il 12% degli
apprendisti.
5. / 7. La Confederazione e i Cantoni promuovono l’insegnamento bilingue e delle lingue straniere
secondo l’articolo 6 della legge sulla formazione professionale (LFPr) e l’articolo 15 della legge federale
sulle lingue nazionali e la comprensione tra le comunità linguistiche (LLing). Su questa base, la
Confederazione, i Cantoni e il mondo economico sostengono progetti di mobilità come scambi e stage
in altre regioni linguistiche per migliorare le competenze sul piano della lingua e della cultura. Inoltre,
come raccomandato nelle ordinanze in materia di formazione, diversi Cantoni hanno avviato progetti
per l’insegnamento bilingue di contenuti e temi specifici nelle scuole professionali. A volte si tratta di
una seconda lingua nazionale, ma molto più spesso dell’inglese. I risultati sono positivi. Nel 2014 la
SEFRI ha incaricato l’Istituto universitario federale per la formazione professionale (IUFFP) di istituire
un centro di competenza per l’insegnamento bilingue con lo scopo di aiutare le scuole professionali a
implementare questo tipo di didattica.
6. L’apprendimento delle lingue straniere nella formazione professionale di base punta a favorire
l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. È per questo che oltre alle lingue nazionali viene insegnato
anche l’inglese. Nella promozione dell’insegnamento di una seconda lingua nazionale ci sono margini
di miglioramento. Tuttavia, il numero di lezioni e il volume dei contenuti limitano il potenziale
disponibile.