Ogni domenica 27 dicembre i negozi possono rimanere aperti e i sindacalisti subito a gridare allo scandalo. Ma andiamo con ordine: molti lavoratori sono obbligati dal Contratto Collettivo a foraggiare le varie organizzazioni sindacali, le quale dovrebbero cautelare i diritti (anche i doveri troppo spesso ci si dimentica) dei lavoratori. Statuti e leggi varie redatte ed approvate anni fa non più conseguenti alla modifica del modus vivendi attuale. I sindacati di queste entrate che percepiscono per statuto (vergognoso che io lavoratore devo pagare una organizzazione sindacale anche se non mi interessa) le usano per i redditi lauti dei sindacalisti, per fare le loro campagne politiche (strano ma vero molti sindacalisti sono anche nei consessi politici dei vari partiti) e poi per attaccare quegli imprenditori importanti, molte volte senza motivo, solo per creare a loro personalmente e alle loro organizzazioni visibilità che serve per prevaricare altre organizzazioni sindacali. Detto ciò, e lo si doveva dire, il sindacato ha una funzione oggi diversa rispetto 30 anni fa, sarebbe importante avere dei sindacati che difendessero veramente gli interessi dei lavoratori e non solo quelli che recano a loro vantaggi pecuniari o di immagine. Tutto questo per dire che noi di ETC siamo a favore della massima liberalizzazione, nel rispetto delle regole lavorative. Significa che ai lavoratori deve essere dato qualche vantaggio finanziario nel caso dovessero lavorare nei giorni festivi o effettuare dei turni. Secondo una logica, nel senso che inutile sarebbe tenere aperto in gennaio i negozi di Corippo, tanto per fare un esempio, ma peccato non tenere aperti quelli dove la gente potrebbe frequentare e qui pensiamo anche ai commerci importanti delle vie importanti delle cittadine o paesi a vocazione turistica. I nostri visitatori, anche di domenica, devono avere la possibilità di comperarsi un capo di abbigliamento, anche di lusso, o un gioiello, anche di domenica o alla sera mentre passeggiano per le vie dei paesi detti turistici, altrimenti tutto l’approccio turistico viene a cadere, come di fatto da venti anni lo é.
Ma vi immaginate le aziende di promovimento turistico di Courmayeur chiuse durate i festivi? O i commerci di quello stesso paese chiusi la domenica? Non esiste proprio.
Da noi, invece, per motivi che non capiamo, anche nelle stazioni turistiche, siano esse invernali o estive o semplicemente di paesi a vocazione turistica tutto tace e tutto è chiuso e si grida allo scandalo se poi i nostri turisti e i nostri residenti si recano durante i festivi in Italia a fare una passeggiata e poi ci scappa anche l’acquisto. Quanti miliardi perdiamo in Svizzera per colpa dell’ostruzionismo fine a se stesso dei sindacati, oppure perché la politica non si è ancora accorta che il mondo è cambiato, oppure perché vogliamo pensare che nella nostra isola felice nulla è cambiato e se le cose non funzionano arrivano i soldi dai Comuni o dal Cantone. Grandi proclami turistici al vento e tanti milioni elargiti per peggiorare la situazione turistica, economica e di benessere della popolazione.
Il tutto pianificato e dove il lavoratore sia giustamente retribuito quando deve lavorare fuori dagli usuali orari, ammesso che gli orari dei nostri negozi siano ancora usuali. Naturalmente non è fatto obbligo di apertura ma lasciare libero chi vuole lavorare di lavorare. Ma come, ci scandalizziamo quando un ristorante chiude una domenica e non capiamo che se ci fossero aperti anche i commerci tutto l’insieme potrebbe trarne vantaggio. Ma in fondo siamo ancora una popolazione sussidiaria che del turismo ha capito ben poco e si sciacqua la bocca a vanvera. Fate un piccolo giro virtuale sui tenitori delle posizioni chiavi nella politica e nelle varie categorie turistiche quelli che in fondo gestiscono le infrastrutture: tutta gente impiegata nello Stato o che parla di investimenti, non rischiando neppure un franco di loro. E da queste persone noi dobbiamo trarre insegnamenti? No grazie. Sarebbe quasi ora che tutti quieti personaggi che incutono terrore economico, si dimettano collettivamente e lascino spazio a gente che di turismo qualcosa ne capisce. Continuiamo sulla strada del passato e ci troveremo fra qualche anno con un territorio magnifico ma che non porta alcun risultato di benessere per la popolazione… così assolutamente non funziona ! (ETC)
Nella foto in un grande magazzino in Italia vicino al confine dove tanti Ticinesi si recano a fare la spesa, anche durante i giorni festivi. Milioni di franchi che vengono spesi fuori confine a causa di una politica commerciale restrittiva decisa da chi non ha la sensibilità giusta verso i commercianti che garantiscono il benessere nei vari paesi.