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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Ed eccoci qui alla terza domenica dell’Avvento. Il sole splende sulla maggior parte del Ticino anche se la neve è arrivata nelle principali località sciistiche. Per questo immaginiamo tanti di voi sulle piste o a passeggiare tra i boschi. Per gli altri, niente paura: anche oggi potrete trovare tanti mercatini di Natale e tante manifestazioni a cui prendere parte.
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia comincia guardando alle decisioni prese dalle principali banche centrali. La settimana scorsa avevamo anticipato come i dati facevano presagire decisioni di politica monetaria piuttosto indirizzate verso la stabilità. E così è stato. La prima a lasciare i tassi di interesse invariati è stata la Federal Reserve (Fed), la banca centrale degli Stati Uniti che mercoledì ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati tra il 5.25% e il 5.75%. Ricordiamo che questo è il tasso massimo raggiunto da 22 anni a questa parte. Nel contempo la stessa banca centrale ha annunciato previsioni economiche per l’anno prossimo, seppur positive, in rallentamento. Se il Prodotto interno lordo (PIL) americano crescerà di ben il 2.6% nel 2023, lo stesso aumenterà solo dell’1.4% nel 2024 e dell’1.8% nel 2025 (ma questo è un dato ancora lontano). Guardando agli altri indicatori la Fed ritiene che se le cose dovessero andare in questa maniera e questi tassi di crescita del PIL fossero accompagnati dalla riduzione al 2.4% nel 2024 e al 2.1% nel 2025 del tasso di inflazione, allora si potrà parlare effettivamente di una politica monetaria che ha consentito di contrastare l’inflazione con “un atterraggio morbido” senza causare troppi danni all’economia reale.
A poche ore di distanza sono giunte le decisioni anche della Banca d’Inghilterra (Bank of England, BoE), della Banca Centrale Europea (BCE) e della Banca Nazionale Svizzera (BNS). Anche in questo caso tutte e tre le banche centrali hanno deciso per una stabilità dei tassi di interesse ma facendo dichiarazioni un po’ differenti. La banca d’Inghilterra ha lasciato i tassi al 5.25%, nonostante le pressioni da parte dell’economia e nonostante il calo del prodotto interno lordo in ottobre dello -0.3%. In effetti, erano in molti a sperare in un taglio dei tassi di interesse che però sarebbe risultato veramente troppo rischioso dato l’andamento ancora elevato dei prezzi. In maniera analoga le dichiarazioni della presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, non fanno ben sperare. Anche se la decisione è stata quella di mantenere i tassi invariati tra il 4% e il 4.75%, le parole della presidente sono state piuttosto allarmanti quando ha parlato di un’inflazione che potrebbe nuovamente risalire a breve e del fatto che esclude nelle prossime decisioni un taglio dei tassi. Chi è stato prudente invece è stato il presidente della Banca nazionale svizzera che annunciando il mantenimento del tasso di interesse all’1.75% non ha escluso possibili tagli nel prossimo anno.
E concludiamo con una notizia un po’ più “natalizia”. Questa settimana abbiamo letto che l’Antitrust italiana, che è l’autorità garante della concorrenza e del mercato, ha inflitto una multa di quasi 1.5 milioni di euro (circa 1.4 milioni di franchi svizzeri) per il caso legato al pandoro Pink Christmas di Balocco e Chiara Ferragni. L’anno scorso i due marchi si erano uniti nella commercializzazione di un pandoro con il marchio di Chiara Ferragni. Fin qui niente di male, e c i mancherebbe. In effetti, ciò che ha sanzionato l’antitrust è stata la campagna promozionale di questo prodotto che dava ad intendere che una parte del ricavato sarebbe andato in beneficenza a un ospedale di Torino. In questo senso si poteva quindi giustificare il prezzo di oltre 9 euro (8.50 CHF) che era più del doppio rispetto al prezzo del prodotto non firmato dalla nota influencer. A onor del vero dobbiamo segnalare che una donazione di 50 mila euro (ca. 47 mila CHF) era stata già fatta dalla Balocco all’ospedale, ma molti mesi prima rispetto alla commercializzazione del prodotto. Per questo l’autorità ha ritenuto la pratica commerciale scorretta e ha inflitto una multa di oltre 1 milione di euro (950 mila CHF) alle società riconducibile a Chiara Ferragni è di oltre 400 mila euro (430 mila CHF) a Balocco. Sia l’azienda dolciaria che l’imprenditrice hanno annunciato che faranno ricorso contro questa decisione che ritengono ingiusta. Attenderemo l’esito dei ricorsi, anche se quest’anno storia ci lascia comunque l’amaro in bocca.
È un po’ di amaro in bocca rimane anche leggendo il nostro articolo settimanale “Previsioni a tinte fosche per l’economia elvetica” pubblicato da L’Osservatore che ringraziamo. In questo caso abbiamo approfondito le previsioni economiche per l’anno prossimo delle principali economie europee con un particolare sguardo all’influenza sull’economia Svizzera.
Trovate qui gli articoli della settimana
Previsioni a tinte fosche per l’economia elvetica
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
La Svizzera si oppone alla violenza di genere
Il Ticino sempre più un’economia sussidiata dallo Stato
La crisi mondiale si manifesta nelle nostre esportazioni
Chi ha paura dell’intelligenza artificiale?
L’inflazione in Italia è finita! O forse no?
120 secondi
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L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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Previsioni a tinte fosche per l’economia elvetica
La Svizzera si oppone alla violenza di genere
Il Ticino sempre più un’economia sussidiata dallo Stato
La crisi mondiale si manifesta nelle nostre esportazioni
Chi ha paura dell’intelligenza artificiale?
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante
L’economia con Amalia by Amalia1978